Dopo essersi lasciato sfuggire la possibilità di dare la giusta visibilità alla serialità televisiva all’interno del proprio Festival (tanto che ora la città di Cannes ragiona su un festival parallelo per le serie TV), dopo aver perso il treno della VR a favore di Venezia, dopo la mossa suicida con cui si è scagliato contro Netflix pur avendo ammesso due pellicole del web service in concorso, e dopo una 70esima edizione al di sotto delle aspettative, il direttore del Festival di Cannes Thierry Fremaux torna a stupire con una scelta che rischia di far adirare in un sol colpo tutta la stampa internazionale.
Da quanto riporta Screen Daily, l’uomo alla guida della kermesse starebbe infatti pensando a misure drastiche per evitare ai registi l’imbarazzo di partecipare alle première pubbliche dopo stroncature da parte della critica sui social media. Nella convinzione che non ci sia modo di impedire ai giornalisti di esprimere sui social le proprie stroncature subito dopo le proiezioni stampa, Fremaux pare stia valutando di collocare le proiezioni pubbliche delle pellicole più importanti in contemporanea con quelle riservate agli addetti ai lavori.
“Viviamo in un mondo nuovo”, si è lasciato sfuggire il direttore al festival di San Sebastian, “Le proiezioni stampa avvenivano con 24 ore di anticipo rispetto a quelle pubbliche per dare modo ai critici di scrivere le proprie recensioni e al giornale di pubblicarle. Ma ora siamo nel 2017, e tutto è istantaneo”.
La soluzione ventilata dal timoniere di Cannes sarebbe ora al vaglio del consiglio direttivo. “Mi chiedo – e ho già una risposta – se non sia meglio far sì che le proiezioni stampa e le première ufficiali avvengano lo stesso giorno, perfettamente in contemporanea, in modo che il film arrivi a tutti come un’esperienza ancora ‘vergine’, rendendo così la proiezione stampa e quella per il pubblico due eventi di portata mondiale”.
Il problema pare sia l’eccessiva severità con cui la critica ha accolto negli ultimi anni alcune pellicole di alto profilo da cui Fremaux si aspettava invece molto, come Sea of Trees di Gus Van Sant e The Last Face di Sean Penn (che comunque hanno ricevuto sull’aggregatore Metacritic una media rispettivamente di 23/100 e 16/100, a conferma del fatto che non sono certo capolavori). “L’atmosfera alle proiezioni stampa può essere terribile, si sa, e sono i giornalisti i primi a lamentarsene. Allora è meglio fare tutto in una volta – anche il pubblico può comunque essere molto duro – e poi confrontare entrambe le reazioni, facendo un evento unico”.
La direzione che vorrebbe impartire Fremaux al Festival di Cannes per il prossimo decennio sembra sconcertante e mette in discussione il ruolo stesso che dovrebbe avere un festival prestigioso come quello francese. Eppure sarebbe molto più facile far rispettare gli embarghi e, soprattutto, cercare di selezionare più attentamente le pellicole, puntando sulla qualità piuttosto che sulla censura. Il prossimo Festival di Cannes si svolgerà dal 9 al 20 maggio 2018.
Terremoto a Cannes: le proiezioni stampa potrebbero esser ripensate
A Cannes si valuta di allineare proiezioni stampa e pubbliche per risparmiare ai registi l'imbarazzo di partecipare alle première dopo giudizi negativi.