Al suo esordio cinematografico, la regista Anna Foerster riporta in scena la millenaria guerra tra vampiri e Lycan nel quinto e ultimo capitolo della saga di Underworld, Underworld: Blood Wars, dove la guerriera Selene (Kate Beckinsale) è questa volta perseguitata da entrambe le fazioni. Rea di camminare alla luce del sole (rendendola così una vampira dal potere immenso) e di aver generato Eve, la prima nata ibrida il cui sangue permetterebbe ai licantropi di assumere una tale forza da sconfiggere definitivamente tutte le nobili casate vampiresche, Selene dovrà affrontare il nuovo capobranco Lycan Marius (Tobias Menzies) e il Consiglio dei Vampiri che l’ha tradita.
Nel precedente Underworld – Il Risveglio la produzione aveva abbandonato le atmosfere gotiche, che tanto avevano fatto la fortuna della saga, a favore di elementi fantasy che potessero rendere più appetibile un prodotto che rischiava di perdere l’attenzione del pubblico, ormai saturo di vampiri e licantropi. La scelta di omologarsi portò ad uno sviluppo narrativo non coerente per cui gli sceneggiatori si lasciarono alle spalle il racconto della mortale lotta tra vampiri e Lycan a favore di una maggiore concentrazione sulla storia privata di Selene: ormai lontana dall’ibrido Michael (Scott Speedman), conosciuto nel primo capitolo, scopre essere madre della prima bambina nata metà vampiro e metà Lycan.
Con Blood Wars invece si ritorna nuovamente alle ambientazioni gotiche e dark di inizio saga, dove a far da padrona è la separazione distinta tra vampiri (nobili, altezzosi, moderni guerrieri all’apice del potere) e Lycan, istintive bestie che vivono nelle fogne in cerca di rivalsa. Prestando più attenzione agli elementi politici dell’universo di Underworld gli sceneggiatori hanno dedicato molto spazio ad ampliare l’universo della saga, in modo da tenere le porte aperte a possibili spin-off lontani dalla storia della casata orientale di cui fa parte Selene, linea narrativa ormai esaurita. Entrano così in scena i vampiri della casata del Nord, ben concepiti e rappresentati con caratteristiche uniche come la magia, le credenze, un forte attaccamento alla tradizione che li rende quasi degli elfi (totalmente diversi dagli altri), portando al franchise una boccata d’aria fresca.
La regia di Foerster è indubbiamente acerba, con una CGI che, probabilmente influenzata dalla scelta di ritornare ai fasti iniziali, è di poco superiore a quello del primissimo film datato 2003. Ma se è vero che gli effetti speciali sembrano datati, è indiscutibile che la produzione abbia voluto riportare in auge quello che più che un blockbuster è in realtà un film fortemente di nicchia. Si punta quindi ad un pubblico affezionato non solo ai film che vedono protagonisti vampiri e licantropi ma soprattutto alla saga di Underworld, in particolare al primo capitolo e allo spin-off La Ribellione dei Lycan con protagonista Michael Sheen nei panni di Lucian, dove i vampiri sono mostrati sotto una cattiva luce mentre i Lycan vengono nobilitati tramite il racconto della loro schiavitù. Allo stesso modo, Blood Wars cerca quasi di rimanere neutrale nei giudizi, in modo da non influenzare lo spettatore assicurando in questo modo una partecipazione attiva alla storia e un intrattenimento che si era andato a perdere negli altri capitoli.
La regista inoltre prende bene in mano le redini della pellicola laddove lo script perde il controllo, riuscendo in questo modo a non creare confusione nonostante uno squilibrio narrativo abbastanza evidente. Con l’intento di chiudere definitivamente la storia senza tralasciare nulla, il film lavora troppo di accumulo: al rapporto di Selene con la figlia Eve si aggiunge quello del suo alleato David (Theo James) con il potente padre Thomas (Charles Dance), al villain Marius si aggiunge la vampira Semira (Lara Pulver), assetata di potere e di vendetta, e con l’entrata in scena di un nuovo clan di vampiri si assiste ancora al ritorno, seppur immaginario, di personaggi della saga ormai lasciati indietro parecchio tempo fa.
Nonostante questo però la caratterizzazione dei personaggi è curata in modo tale da non far dimenticare allo spettatore chi sono i veri protagonisti della storia: la Selene di Kate Beckinsale, alla sua quarta interpretazione, ruba la scena a tutti ma nel film spicca anche il personaggio di David che regala grandi sorprese e, forse, un nuovo protagonista assoluto di probabili spin-off futuri.
Underworld: Blood Wars è ora disponibile in home video Universal Pictures Home Entertainment Italia.