Arriva finalmente in home video Sieranevada, la pellicola scritta e diretta dal regista rumeno Cristi Puiu che è stata presentata in concorso al 69. Festival di Cannes ricevendo una straordinaria accoglienza.
Una numerosa famiglia si riunisce per la commemorazione, dopo quaranta giorni, della morte del capofamiglia. Figli, fratelli, zii, nipoti, cugini, tutti sono in trepidante attesa del prete che dovrà dare la benedizione però, mentre quest’ultimo ritarda, ecco che tornano a galla questioni irrisolte e piccoli dissapori tra parenti.
Cristi Puiu, maestro della Noul Val Românesc (il Nuovo Cinema Rumeno), fin da subito ci coinvolge all’interno della storia: se il film inizia con una lontana ripresa in piano sequenza di alcuni dei protagonisti (tanto da rendere difficile o impossibile capire le prime parole di Sieranevada), il cineasta improvvisamente cambia stile per puntare la macchina da presa direttamente sui volti degli attori in scena, in modo da creare una distanza minima tra lo spettatore e l’opera.
Il tono conviviale, quasi amorevole, della regia – l’uso del piano sequenza è massiccio – si adatta perfettamente alle interpretazioni degli attori a loro agio in questo spazio molto intimo nel corso nei 173 minuti di durata della pellicola. Il lungo minutaggio potrebbe spaventare lo spettatore perché richiede molta concentrazione e attenzione al dialogo ma lo sforzo verrà ripagato da una sceneggiatura ricca e ben articolata, pervasa da una non scontata leggerezza, che pone Sieranevada come un piccolo gioiello nel panorama cinematografico europeo.
Puiu riesce a raccontare la storia di questa famiglia variegata e piena di contraddizioni in modo tale da superare le quattro mura dell’appartamento in cui si svolgono le vicende del film per diventare lo specchio dell’odierna società rumena, tanto vicina a noi dopo le ondate migratorie degli ultimi anni (di cui però sappiamo molto poco); d’altronde la pellicola è ambientata pochi giorni dopo l’attentato di Parigi a Charlie Hebdo e venticinque anni dall’esecuzione di Nicolae Ceausescu, che chiudeva l’era del comunismo rumeno.
Attraverso le storylines di Lary (Mimi Branescu) che perde suo padre, della lotta per nulla silenziosa tra la nonna comunista e la nipote di “fede” monarchica e delle idee complottiste di Sebi (Marine Grigore), a partire dagli attentati dell’11 settembre, il cineasta rappresenta con estrema accuratezza cosa sia la Romania oggi e il suo ruolo all’interno di una realtà consumistica – elemento portato in scena soprattutto dalla moglie di Lary (Catalina Moga) – quale è oggi l’Europa.
In Sieranevada la perdita del padre, come l’assenza del prete che incarna una fede religiosa, è la perfetta metafora in grado di riflettere sul ruolo che la memoria e il passato svolgono nell’animo dell’uomo, che sia un individuo o parte di un insieme.
Sieranevada è un titolo Lucky Red distribuito in DVD da Parthenos, Mustang Entertainment e CG Entertainment.