Smetto Quando Voglio: Ad Honorem, presentato al Torino Film Festival 35 nella sezione Festa Mobile, è il terzo ed ultimo episodio della saga sui ricercatori universitari squattrinati diretta da Sydney Sibilia.
Se il primo capitolo, del 2014, racconta l’entrata nel mondo della criminalità di un gruppo di studiosi parodizzando il soggetto di Breaking Bad e il secondo, Smetto Quando Voglio: Masterclass, uscito lo scorso febbraio, è un vero e proprio action-movie che gioca con un’idea lontanamente assimilabile a Suicide Squad, questo terzo capitolo è un film di evasione, un prison movie allucinato e frenetico in cui non mancano le citazioni della serie statunitense Prison Break.
La banda di ricercatori guidata da Pietro Zinni (Edoardo Leo), prima responsabile dell’invenzione di una droga sintetica legale e poi supporto in incognito della polizia, è rinchiusa in carcere, mentre lo spietato Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio) è pronto a compiere una strage con il gas nervino. L’attacco chimico può essere contrastato solo dalle migliori menti in circolazione, pronte ad avvalersi della collaborazione dell’ex nemico Murena (Neri Marcorè), boss dello spaccio. Insieme a lui i protagonisti dovranno evadere dal carcere di Rebibbia, così da poter anticipare e neutralizzare le mosse di Mercurio, e salvare il tempio della cultura, la Università della Sapienza…
Girati insieme, il secondo e il terzo capitolo della saga di Smetto Quando Voglio hanno una connessione naturale quanto ovvia, con scene che si incastrano a favore della continuità del racconto anche grazie all’espediente di numerosi flashback. Sydney Sibilia, coadiuvato da Francesca Manieri e Luigi Di Capua, ha sfornato l’ennesimo lavoro con i fiocchi: un prison movie immerso nella classica commedia all’italia, tra scene cupe e gag irresistibili. In Smetto Quando Voglio: Ad Honorem arrivano le risposte alle domande contenute nei due capitoli precedenti, offrendo così una perfetta chiusura del cerchio.
La presenza di Luigi Lo Cascio dà una marcia in più, aprendo uno scenario nuovo e delirante rispetto agli altri due installment, con Walter Mercurio che incarna l’archetipo del villan: spietato, crudele e determinato. Un personaggio stratificato, trasformatosi con il tempo in un ‘cattivo’ per il dolore causato da un evento ben preciso.
Di altissimo livello, come già in passato, anche le performance del team: da Edoardo Leo a Valerio Aprea, passando per Stefano Fresi e Pietro Sermonti, un amalgama che funziona e che assicura divertimento.
Smetto Quando Voglio: Ad Honorem è il capitolo più riuscito della trilogia di Sydney Sibilia: la possibilità di sviluppare l’arco narrativo su due film ha consentito al regista salernitano di poter sperimentare e inserire nuovi elementi. Adesso inizia però per Sibilia la scommessa più difficile: trovare il giusto progetto per andare oltre la saga su Pietro Zinni & Co e confermare il proprio grandissimo talento.
Smetto Quando Voglio: Ad Honorem sarà portato al cinema dal 30 novembre da 01 Distribution.