Il talento tutto italiano di Ivan Silvestrini il prossimo anno tornerà alla commedia con Arrivano i Prof, genere con cui ha esordito al lungometraggio nel 2012 (Come Non Detto il titolo della sua pellicola di debutto). In quest’annata cinematografica però Silvestrini si è fatto conoscere dal pubblico italiano con due film meno convenzionali, accomunati dal cast ridotto all’osso, dalla ricchezza di idee e dall’importante presenza in entrambi di un elemento comune: l’automobile.
Se l’ultima pellicola del regista romano, l’interessante thriller Monolith, presenta già nel titolo il nome della vettura iperblindata che ne domina la storia à la Black Mirror, il sentimentale 2night, precedente in termini di uscita in sala ma in realtà girato successivamente – e che arriva ora in edizione home video grazie a CG Entertainment – racconta di una lunga notte passata proprio all’interno di una macchina, alla ricerca di un parcheggio.
Il film inizia con una serata in discoteca come tante: due ragazzi si notano, si piacciono e finiscono per uscire dal locale con l’intenzione di passare una piacevole serata di sesso occasionale. E già qui la pellicola avrebbe il merito di proporre una tematica che è praticamente inesistente nel panorama sessuofobico della cinematografia italiana contemporanea.
C’è chimica, certo, ma sin da quando salgono nella macchina di lui per spostarsi nella comodità di un appartamento, i due si studiano, cercano di conoscersi e di trovare qualcosa in comune che non sia solo l’attrazione fisica. Il punto è che trovare parcheggio a Roma può essere una versa sfida e così, in un estenuante girovagare nella Capitale alla ricerca di un posto, i protagonisti finiscono per conoscersi più di quanto non avrebbero creduto e tra i due inizia a far capolino un’intesa che li coglie di sorpresa.
Girare un intero film quasi completamente all’interno di un’auto (o al massimo attraverso il parabrezza) è un’impresa decisamente non facile, e Silvestrini si dimostra un ottimo talento registico, capace di regalare varietà e ritmo a un contesto che di certo non lo aiuta. Con una storia del genere – che comunque, sin dal titolo, strizza l’occhio al pubblico adolescenziale – è facile scadere nel melenso o nel prevedibile, e invece lo script firmato da Marco Danieli (La Ragazza del Mondo), Antonio Manca (La Ragazza del Mondo) e Antonella Lattanzi (Fiore), coadiuvato dall’ottimo sguardo del regista, rimane sempre miracolosamente equilibrato e non retorico, riuscendo proprio per questo a ritrarre con un’inusuale naturalezza il rapporto tra un uomo e una donna che stabiliscono una connessione che potrebbe anche esser soffiata via dalla luce del sole.
Se la protagonista Matilde Gioli ritrae con grande efficacia la superficialità quasi fastidiosa di una bellissima ragazza spigliata e sbrigativa (di cui però intravediamo un universo più complesso e volutamente non esplicitato), è Matteo Martari a rappresentare il vero valore aggiunto del film: sono i suoi sguardi fugaci, le espressioni appena accennate e i tentennamenti della sua voce ad arricchire di sfumature la parte e, con essa, il film tutto.
In un panorama cinematografico italiano che tende a riproporre costantemente commedie sfornate in serie, 2night è un film che emerge per la sua natura di piccola produzione indipendente (almeno nello stile) e che per questo vale la pena di sostenere, magari con l’acquisto di un home video. Non sarà un’idea originale – il film è il remake dell’omonima pellicola israeliana del 2001 di Poi Werner – ma è comunque una proposta diversa dal solito per il panorama italiano. Speriamo che Silvestrini non perda per strada questo suo sguardo ‘periferico’ e anzi lo coltivi, preferibilmente con soggetti originali.