I generi della serialità televisiva sembrano essere infiniti: da tempo ormai la tradizionale dicotomia drama/comedy ha assunto molteplici sfumature e, in un panorama dove i numerosi competitor cercano di accaparrarsi l’apprezzamento del pubblico, la rincorsa all’originalità si fa sempre più incalzante. Per questo motivo, quando ci si imbatte in una serie che affronta con ironia e freschezza tematiche contemporanee senza la pretesa di essere un capolavoro, non si può che rimanere piacevolmente colpiti: stiamo parlando di Younger, show del canale via cavo americano TV Land creato da Darren Star, già autore di prodotti di successo come Beverly Hills 90210, Melrose Place e soprattutto Sex and the City, che prende spunto dal romanzo omonimo di Pamela Redmond Satran (in Italia le prime due stagioni sono state trasmesse da Fox Life).
Liza Miller (Sutton Foster) è una casalinga annoiata che, dopo aver dedicato gran parte della vita alla famiglia, si ritrova da sola nella sua casa di provincia con un divorzio alle spalle e una figlia ormai al college; decide così di rimettersi in gioco trasferendosi dalla sua migliore amica Maggie (Debi Mazar) a Brooklyn e cercando lavoro nell’editoria, da sempre la sua grande passione. Pur avendo già lavorato nel settore prima di diventare madre, la dura realtà dei fatti non tarda ad arrivare e Liza capisce che nessun editore è disposto ad assumere una quarantenne rimasta fuori dal giro per quasi vent’anni. Ormai rassegnata sfoga la sua delusione in un locale della città, dove incontra Josh (Nico Tortorella) e, tra una chiacchiera e l’altra, il giovane crede che la donna sia una sua coetanea. Il fraintendimento è la scintilla che porta alla svolta: Liza finge di avere ventisei anni e viene assunta come assistente di Diana Trout (Miriam Shor), responsabile marketing presso una prestigiosa casa editrice. Qui stringerà amicizia con Kelsey (Hilary Duff), alternandosi tra l’ufficio e le stranezze più glamour di New York. Ma le bugie, si sa, hanno le gambe corte e presto i problemi busseranno alla porta della protagonista.
Come nei suoi lavori precedenti, anche questa volta Star dona al pubblico un ritratto fresco e genuino sui giovani di oggi e lo fa attraverso gli occhi di Liza, catapultata in un universo a lei del tutto sconosciuto. Il suo tentativo di restare al passo con i tempi regala agli sceneggiatori la possibilità di mettere in scena – al di fuori di ogni moralismo – uno scontro generazionale alimentato dalla continua evoluzione e imprevedibilità delle situazioni e dai social network, presentati come strumento essenziale non solo nella vita personale ma anche in quella lavorativa. È prevedibile infatti pensare ai party esclusivi e alle iniziative stravaganti di New York come fonte di popolarità su Instagram o Twitter ma non è altrettanto ovvio sapere che anche l’editoria è schiava di queste tendenze, disposta a pubblicare libri dalla qualità discutibile pur di cavalcare l’onda del successo alla ricerca forsennata del prossimo bestseller.
Il format degli episodi da 20 minuti permette di mantenere alta l’attenzione dello spettatore e di non allungare eccessivamente le trame costruite, una delle carte vincenti della serie assieme alla presenza di personaggi con cui è facile entrare in sintonia perché ne comprendiamo azioni e pensieri, grazie ad una caratterizzazione semplice ma efficace (tanti i riferimenti alla cultura pop).
Le donne qui prevalgono nettamente, partendo da Liza che riesce a vestire i panni di una ventiseienne nonostante l’impaccio della bugia (pur non perdendo il suo spirito protettivo e altruista di mamma), seguita dalle altre protagoniste unite da un forte legame di amicizia; vengono tutte presentate come personalità determinate ed indipendenti, sia nella vita che nel lavoro. Per questo dietro i toni leggeri e brillanti della commedia è possibile scorgere le dinamiche tipiche di un romanzo di formazione in grado di far evolvere i personaggi che, imparando dai propri errori, matureranno stagione dopo stagione.
Younger è una serie di puro intrattenimento con degli interessanti spunti di riflessione sulla società moderna; lo show è riuscito da subito a conquistare l’affetto dei telespettatori, tanto da essere rinnovato per una quinta stagione a due anni di distanza dalla messa in onda del pilot.