Espoo, 5 giugno 1960: il massacro del lago Bodom scuote tutta la Finlandia; ad oggi non è stato ancora trovato il responsabile dell’uccisione di tre ragazzi e del tentato omicidio di un quarto. Da questo fatto di cronaca nera Taneli Mustonen, regista di talento ritenuto tra i più interessanti del panorama nordico, ha preso spunto per il suo Lake Bodom, un teen horror del 2016 ora disponibile in blu-ray grazie a Midnight Factory.
Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse teorie legate al massacro di Espoo, che vide quattro ragazzi (due maschi e due femmine) aggrediti nella loro tenda. Ciò che accadde quella notte è rimasto un mistero ma il regista di Luokkakokous (2015) ha deciso di prendere in considerazione le numerose ipotesi per ripercorrere gli istanti di terrore di quelle ore tra il sangue e l’amore nascosto, le bugie e le mezze verità.
Atte (Santeri Helinheimo Mantyla) ed Elias (Mikael Gabriel) riescono a convincere con una bugia le due ragazze Ida (Nelly Hirst–Gee) e Nora (Mimosa Willamo) a trascorrere con loro una notte in una casa vicina al lago. Giunti al Bodom, Atte rivela che in realtà dormiranno all’interno di una tenda per cercare di ripercorrere quanto successo nella notte del massacro, per scoprire se le ricostruzioni ritenute plausibili abbiano fondamento o meno. Molto presto però una notte di avventura e di ricerca della verità si trasformerà in un sanguinoso massacro…
Taneli Mustonen riesce a discostarsi dai clichè tipici dell’horror, nonostante le premesse non siano così promettenti, dirigendo un lungometraggio tanto violento quanto riuscito che coniuga alla perfezione inganni, sentimento ed efferatezza. Gli ottantacinque minuti del lungometraggio scorrono via velocemente: dopo un inizio soft, legato ai problemi personali e familiari di Ida, l’arrivo al lago Bodom dà al film la necessaria accelerazione. Le scelte registiche e la sceneggiatura creano un mix eccitante e ricco di tensione, con lo spettatore che si ritrova a non avere alcun punto di riferimento fino al termine della pellicola. La fotografia di Daniel Lindholm, grazie anche al suggestivo paesaggio finlandese, offre un connubio ammaliante tra la freddezza dei colori nordici e il rosso del sangue (non discostandosi dal pulp di stampo tarantiniano); da manuale inoltre è l’utilizzo dello strumento del waterphone nelle scene principali di pathos.
Tirando le somme, Taneli Mustonen realizza un buon film disponendo di un budget decisamente limitato (circa 1 milione di euro). Certamente non si tratta di un’opera esente da difetti (ad esempio le interpretazioni dei giovani attori non convincono appieno, in particolare della bella Ida, perché in parte smorzano la sensazione di panico e paura che la pellicola vorrebbe trasmettere) ma Lake Bodom è un prodotto audiovisivo che intrattiene a dovere, confermando lo stato di salute del cinema nordeuropeo che, cimentandosi anche con un genere particolare come lo slasher, dimostra di essere in ottima forma.