In Italia come nel resto del mondo, non tutti i migliori film passano al cinema prima di raggiungerci nelle nostre case. Ci riferiamo ovviamente alle release direct-to-video (quei film che vengono pubblicati direttamente in blu-ray o DVD senza avere una distribuzione nei cinema), ma il discorso riguarda anche le pellicole che debuttano direttamente sui web service: su Netflix possiamo infatti trovare sia pellicole che la piattaforma ha prodotto autonomamente (come ad esempio Bright) sia titoli che all’estero sono usciti al cinema ma che in Italia sono marchiati come ‘originali Netflix’ (si pensi a The Bad Batch).
Quello della distribuzione non tradizionale è un mondo ormai di grande spessore artistico, che non merita di essere escluso da una classifica dei migliori film usciti in Italia nel 2017 solo perché riguarda film che non abbiamo potuto scoprire sul grande schermo. Ecco quindi una nostra classifica dei 10 migliori film usciti in Italia nel 2017 con distribuzione direct-to-home.
10. GOKSUNG/THE WAILING di Na Hong-jin (Eagle Pictures)
Presentata a Cannes nel 2016, questa meravigliosa pellicola coreana gioca con intelligenza con le aspettative dello spettatore, ribaltandole continuamente. La storia è quella di un poliziotto (Kwak Do-Won) chiamato a indagare su una strana epidemia che è comparsa in concomitanza con una serie di omicidi, in un piccolo villaggio rurale. Un pescatore giapponese che vive tra le montagne (Jun Kunimura) sembra essere il sospettato, e l’incontro con una donna di bianco vestita (Chun Woo-He) pare confermare questa teoria. Sospeso tra l’horror, il thriller psicologico e il noir, il terzo lavoro di Na Hong-jin è un’opera dal sapore metafisico, magnificamente fotografata e montata, che ci rapisce con una gestione perfetta della tensione.
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9. THE MEYEROWITZ STORIES di Noah Baumbach (Netflix)
Presentata in concorso al 70. Festival de Cannes insieme all’Okja che troveremo più in alto in questa stessa classifica, questa storia familiare ambientata nella cornice della borghesia intellettuale newyorkese sembra la summa delle tematiche del suo regista e sceneggiatore Noah Baumbach, maestro delle dramedy molto apprezzato nel circuito dei festival indie. Il film è uno spaccato del rapporto di un celebre scultore ormai in declino, noto per il suo carattere burbero ed egocentrico, con i figli che hanno sempre vissuto nella sua ombra. Con il suo tipico tono arguto e senza eccessi, il regista dirige al meglio un cast di prim’ordine, che annovera Dustin Hoffman, Ben Stiller, Adam Sandler ed Emma Thompson.
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8. I DON’T FEEL AT HOME IN THIS WORLD ANYMORE di Macon Blair (Netflix)
Vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultima edizione del Sundance, I Don’t Feel at Home in This World Anymore è una vera perla di cinema indipendente; un film intelligente ed esilarante che nel tono e nelle situazioni ricorda non poco il cinema di Joel ed Ethan Coen. Una donna depressa (Melanie Lynskey), dopo aver subito un furto, riscopre un’inaspettata determinazione nella volontà di riappropriarsi del maltolto, aiutata dal suo eccentrico vicino (Elijah Wood). Nel corso della godibilissima ora e mezza di minutaggio, la caccia al ladro assumerà sfumature kafkiane, prendendo svolte sempre più inaspettate. Un film ingiustamente sottovalutato.
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7. THE WHISPERING STAR di Sion Sono (CG Entertainment)
Quello che è considerato da molti il più grande cineasta giapponese vivente firma una pellicola memorabile; un racconto fantascientifico che ci parla della fragile bellezza degli esseri umani, riflettendo inoltre sulla tragedia di Fukushima. Yoko (Megumi Kagurazaka) è un’androide ‘immortale’ che attraversa lo spazio per consegnare pacchi per conto degli umani: plichi il cui valore oggettivo è trascurabile, a differenza di quello emotivo. Quando Yoko raggiungerà The Whispering Star, un luogo dove ogni suono superiore ai 30 decibel potrebbe uccidere gli abitanti, dovrà portare a termine la sua consegna in assoluto silenzio. Un film straordinariamente ispirato, elegante e profondo.
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6. MUDBOUND di Dee Rees (Netflix)
Probabile candidato agli Oscar 2018, Mudbound è un film che Netflix ha voluto fortemente distribuire in esclusiva, strappandone i diritti ad A24 e Annapurna dopo la presentazione al Sundance. Un’ambiziosa parabola sul razzismo in America che, prendendo le mosse dal Secondo Conflitto Mondiale, racconta la volontà di non accettare più i soprusi razziali da parte da chi ha rischiato la vita per il proprio paese, in un contesto in cui bianchi e neri combattevano spalla a spalla con stima e rispetto. Una tematica forse non originale, ma osservata da un punto di vista inusuale, e con una realizzazione tecnica tanto particolare (abbiamo ad esempio cinque diverse voci fuori campo) quanto impeccabile. Nel cast anche Carey Mulligan.
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5. THE HOLLARS di John Krasinski (Sony Pictures)
Presentata al Sundance Film Festival, The Hollars è una dramedy magnificamente riuscita, che riesce a risultare esilarante pur essendo intrisa di malinconia. Sviluppato e girato con tinte tenui che ricordano in chiave ottimistica le atmosfere di Manchester By The Sea, il film racconta il riavvicinamento di una famiglia in un periodo di gioie e dolori. Il cast, pur non vantando nomi di particolare richiamo per il grande pubblico, propone una rosa di interpreti e comprimari di straordinaria bravura: al fianco di John Krasinki troviamo infatti Margo Martindale, Richard Jenkins, Sharlto Copley e Mary Elizabeth Winstead. Risate e lacrime assicurate.
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4. UNDER THE SHADOW di Babak Anvari (Midnight Factory/Netflix)
Disponibile da gennaio 2017 su Netflix con il titolo L’Ombra della Paura e da ottobre in blu-ray Midnight Factory col titolo originale, Under the Shadow è una folgorante opera prima prodotta tra Iran e Gran Bretagna, che bilancia perfettamente gli elementi dell’horror e del thriller psicologico, asservendoli alla critica sociale propria del grande cinema d’autore. Siamo negli anni ’80 a Tehran, in piena Guerra del Golfo, e la bravissima Narges Rashidi è una giovane madre che, rintanata in casa sotto i bombardamenti, cerca di rassicurare la figlia di 5 anni. La guerra diventerà però l’ultima delle preoccupazioni, quando una presenza inquietante inizierà a manifestarsi alla bambina. Premiato ai BAFTA 2017.
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3. OKJA di Bong Joon-Ho (Netflix)
Durante il Festival di Cannes, in cui la pellicola era in concorso per la Palma d’Oro, si è fatto un gran parlare dell’opportunità di far concorrere un film per cui non fosse prevista una distribuzione in sala. La realtà però è che basta la visione di Okja per dimostrare allo spettatore come il grande cinema possa raggiungerci anche direttamente a casa, in questo caso con Netflix. Una storia emozionante sul rapporto di amicizia che si crea tra una bambina e una sorta di ippopotamo concepito in laboratorio per diventare un super-cibo, in cui alle venature fiabesche alla Miyazaki si accompagna una lucida critica sociale. Nel cast anche Tilda Swinton, Paul Dano e Jake Gyllenhaal.
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2. SWISS ARMY MAN di Daniel Scheinert e Dan Kwan (Koch Media)
Certi film osano troppo perché qualcuno voglia rischiare di distribuirli in sala in Italia. È questo il caso di Swiss Army Man, pellicola premiata al Sundance per la migliore regia che vede protagonisti Paul Dano e Daniel Radcliffe. La storia è quella di un uomo che, stanco di sopravvivere da solo su un’isola deserta, si imbatte in un cadavere con cui riesce a costruire un improbabile rapporto di amicizia, utilizzandone inoltre il corpo come strumento tuttofare per fuggire dalla sua ‘prigione’. Un racconto eccentrico e ragionatamente volgare, poetico e commovente, su come il confronto con la morte possa aiutarci a superare i momenti peggiori della nostra vita.
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1. ENEMY di Denis Villeneuve (CG Entertainment)
L’abbiamo già detto: è l’anno di Denis Villeneuve. Nel 2017 gli spettatori italiani non solo hanno potuto assistere a opere straordinarie come Arrival e Blade Runner 2049, ma hanno anche potuto vedere per la prima volta Enemy (2013), l’incredibile libero adattamento del romanzo L’Uomo Duplicato del premio Nobel José Saramago. Jake Gyllenhaal è il protagonista di questo visionario racconto, infestato di simboli (e di ragni), nel quale un professore dal carattere remissivo scopre che al mondo esiste un attore assolutamente identico a lui. Una riflessione surreale e spietata sulla paura degli uomini nei confronti delle donne.
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