Dopo il fiabesco Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e il supereroistico Il Ragazzo Invisibile: Seconda Generazione di Gabriele Salvatores, ecco un’altra pellicola italiana che percorre le strade del fantastico, stavolta girata non da un nome affermato ma da un esordiente che sceglie una strada decisamente coraggiosa per il proprio debutto: parliamo di Edhel, opera prima di Marco Renda.
Arrivato secondo al Giffoni Film Festival, il lungometraggio del regista napoletano ha riscosso grande successo all’estero: oltre il riconoscimento al China International Children Film Festival, si è aggiudicato il premio di Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Cast e Miglior Film Indipendente ai Los Angeles Film Awards.
EMARGINAZIONE E RISCATTO
Edhel (Gaia Forte) è una ragazzina con una malformazione al padiglione auricolare e vive con la madre Ginevra (Roberta Mattei), con cui ha un rapporto tutt’altro che semplice, minato di litigi e incomprensioni.
Le grandi orecchie a punta hanno portano Edhel a diventare chiusa e introversa: la ragazzina si nasconde sempre dentro il cappuccio delle proprie felpe, autoescludendosi dalla società nel tentativo di fuggire ai costanti atti di bullismo da parte dei compagni di scuola.
Il percorso di Edhel, traumatizzata dalla morte del padre per un incidente a cavallo, subisce una svolta grazie all’incontro con Silvano (Nicolò Ernesto Alaimo), bidello della scuola che frequenta e grande appassionato del gioco di ruolo fantasy Dungeons & Dragons, che la convince del fatto che le sue orecchie a punta in realtà sono il simbolo di una sua appartenenza al mondo parallelo degli elfi, raggiungibile attraverso dei portali magici.
UN COMING OF AGE TRA SFIDE E ASPIRAZIONI
Un film evidentemente low budget che però arricchisce un genere, il fantasy, visto sempre con diffidenza dal cinema italiano. Marco Renda trae ispirazione dalla commistione tra realtà difficili e mondo del fantastico che ha caratterizzato buona parte della filmografia di Guillermo Del Toro (il cui La Forma dell’Acqua è uno dei favoriti agli Oscar 2018), puntando sulla dicotomia tra disagio e metafisico per alzare la posta emotiva della dinamica tra le sfide e le aspirazioni della protagonista. Le emozioni, l’amore e l’illusione diventano così una bussola che guiderà Edhel verso una nuova vita, nello stesso modo in cui la diversità che la emarginava si trasformerà in un valore, e le orecchie da elfa diventeranno un tratto distintivo, caratterizzante, e capace di renderla speciale.
L’ESORDIO DI MARCO RENDA
La regia di Marco Renda, al suo primo lungometraggio, eccede nell’uso del voice over, risente di un budget inconsistente e non è assistita da una direzione della fotografia sempre all’altezza, ma è ricca di spunti. Le riprese dall’alto trasmettono allo spettatore il senso di impotenza di Edhel, mentre le inquadrature dal basso veicolano sullo schermo la speranza e l’illusione per un qualcosa di nuovo, di diverso, che porti alla felicità. Particolarmente interessante la scelta dei pianisequenza e il ricorso alle carrellate, utilizzate per definire il rapporto tra attore e contesto: il mondo così non è più un fondale scenografico ma diventa vero, tanto tangibile da stabilire un rapporto di interazione continuo con il corpo del personaggio.
Apprezzabile il contributo della giovanissima Gaia Forte, che però ha ancora da lavorare sulla dizione, e di ottimo livello l’interpretazione di Roberta Mattei, già notevole in Non Essere Cattivo di Caligari. Meno felice invece si rivela il casting di Nicolò Ernesto Alaimo, tutt’altro che a suo agio nell’interpretazione, come quello di qualche altra parte di contorno.
In conclusione Edhel è un lavoro rivolto soprattutto a un pubblico giovane; un titolo perfettibile – come quasi ogni opera prima a basso budget – ma che ha molte più idee di quante non siamo abituati a trovarne in un cinema italiano appiattito su commedie sfornate in serie. È per questo che vale la pena di supportare questa piccolissima ma originale produzione, nella speranza che contribuisca alla rinascita del cinema di genere tricolore di cui da qualche anno a questa parte si stanno manifestando sempre più segnali. Edhel sarà in sala dal 25 gennaio con Vinians.