Nella sterminata filmografia di Richard Gere sono molte più le pellicole dimenticabili rispetto ai grandi successi (che pur non mancano), motivo per il quale il mix tra la sua stella un po’ appannata e un titolo nazionalpopolare come L’Incredibile Vita di Norman potrebbe non sembrare abbastanza per destare il vostro interesse. Eppure questo film che arriva ora in home video con Lucky Red su distribuzione CG Entertainment è una piccola gemma tutta da scoprire. Basta il titolo originale per fare capire che la nuova pellicola dell’attore ormai sessantottenne, uscita in sala mesi fa un po’ in sordina, è in realtà un lavoro destinato a emergere in una carriera che spesso ha fatto leva prevalentemente sull’avvenenza di Gere, differenziandosi nei toni e nei contenuti. Un film assolutamente da recuperare, preferibilmente approfittando della traccia in lingua originale del blu-ray.
L’ASCESA E LA CADUTA DI UN ‘TRAFFICHINO’ DAL CUORE GRANDE
Norman: The Moderate Rise and Tragic Fall of a New York Fixer (cioè Norman: la mite ascesa e la tragica caduta di un faccendiere Newyorkese) è la storia di un piccolo affarista newyorkese che, pur non avendo mai sfondato, sulla soglia dei 70 ancora coltiva la speranza di fare il grande colpo e diventare qualcuno che conti. I modi goffi, le orecchie a sventola, un cappotto di cammello démodé, i guanti neri imbottiti, una ventiquattrore che sembra più una valigia e una passione per quelle mentine che trangugia scompostamente: basterebbe già solo l’aspetto di Norman a collocarlo su un piano ben diverso rispetto agli eleganti e facoltosi businessmen dei quali prova a circondarsi. Eppure è qui che il casting di Richard Gere si rivela perfetto: nonostante la sua naïveté, Norman ha un carisma particolare che, insieme alla sua intelligenza relazionale e alla sua insopprimibile determinazione, gli permette di creare quella rete di contatti ‘che contano’ nella speranza di arrivare un giorno ai vertici di Wall Street. Se per farlo dovrà tessere una sterminata rete di mezze verità e di promesse interdipendenti tra loro, pronte a crollare come un castello di carte, poco importa.
È proprio su uno di questi contatti che è incentrato il film, nello specifico quello con il politico israeliano Micha Eschel (il talentuosissimo Lior Ashkenazi, incredibilmente somigliante al più celebre Steve Carrell e recentemente apprezzato in Foxtrot di Samuel Maoz). Inizialmente Norman finge di incontrare casualmente Eschel quando è ancora ministro e gli regala un paio di costosissime scarpe (che in realtà non potrebbe permettersi, considerato che vive nel seminterrato della sinagoga del rabbino interpretato da Steve Buscemi), nella convinzione che l’uomo avrà un brillante futuro politico e che questa gentilezza potrà in qualche modo essere riscattata. Quando effettivamente Eschel diventerà il Premier d’Israele, arriverà per Norman il momento di ‘capitalizzare l’investimento’, ma l’operazione potrebbe rivelarsi decisamente meno gestibile del previsto e rappresentare per il protagonista una sfida difficile da vincere.
UN PROTAGONISTA MEMORABILE: TUTTO AMBIZIONE E SENTIMENTI
Quel che colpisce innanzitutto della pellicola scritta e diretta da Joseph Cedar è la caratterizzazione del protagonista. L’inusuale idea alla base di Norman infatti ne fa un character di quelli che, silenziosamente, si infilano sotto la pelle dello spettatore, destinati a non esser dimenticati col tempo. Richard Gere porta in scena due aspetti apparentemente opposti della psicologia umana rendendoli però coesi e creando un mix assolutamente credibile e coerente: da un lato abbiamo una propensione ai limiti del truffaldino a concepire ogni interazione umana come uno scambio, un do ut des; dall’altra un’umanità sincera e affettuosa, un profondo desiderio di essere utile e di essere amato. Questo inusuale amalgama conferisce a L’Incredibile Vita di Norman quella malinconia di fondo che permea ogni mossa sulla scacchiera imbastita da Cedar e che porta a uno sviluppo tanto amaro quanto vittorioso, tanto nichilista quanto ottimistico.
L’ossimoro è infatti la costante su cui lo script costruisce una storia agrodolce che ha la profondità del dramma ma i toni della commedia, e la ricchezza dell’impianto narrativo ‘a orologeria’ di Joseph Cedar fa sì che l’apparente caos in cui si muove il personaggio principale riesca a comporsi in un finale sorprendentemente completo e significativo.
Alcune soluzioni di fotografia e montaggio piuttosto creative sembrano una concessione ben accetta all’ormai irrinunciabile approccio ironico e ‘da videoclip’ al mondo degli affari (il pensiero vola immediatamente al linguaggio usato da Martin Scorsese in The Wolf Of Wall Street e poi rivisto in La Grande Scommessa e Gold), e il goffo jazz del commento musicale di Jun Miyake contribuisce non poco alla levità dei toni.
UN CAST STRAORDINARIO PER UNO SCRIPT COSTRUITO SUGLI OSSIMORI
A rendere però L’Incredibile Vita di Norman un lavoro dagli esiti particolarmente felici sono le interpretazioni offerte dal cast. Anche al netto delle riuscitissime interpretazioni di contorno offerte da Steve Buscemi, Michael Sheen e Charlotte Gainsbourg, infatti, la coppia costituita da Richard Gere e Lior Ashkenazi vale da sola il prezzo del biglietto. La star di Pretty Woman è in stato di grazia, finalmente in un ruolo capace di far leva tanto sul suo carisma quanto sulla sua aura non più luminosissima da attore ‘di seconda fascia’: Gere riesce nel difficile compito di non risultare gigionesco e di far sposare gli opposti che animano il suo Norman, e la scena muta in cui, dietro una vetrina, lo vediamo avvicinare per la prima volta Micha Eschel, è un piccolo capolavoro di prossemica che andrebbe proiettato allo sfinimento nelle migliori scuole di recitazione. Ashkenazi, dal canto suo, ritrae magnificamente le emozioni di un uomo ormai incapace di accorgersi dell’incoerenza che ne anima il comportamento, e di emozionare tanto per empatia quanto per riprovazione.
In conclusione La Vita di Norman è una pellicola indipendente, israeliana, piccola piccola, di quelle che sarebbe facilissimo sottovalutare, ma che con i suoi toni sempre misurati nasconde dietro la vocazione nazionalpopolare una profondità e una qualità realizzativa che meritano tutta la vostra attenzione. La miglior prova di Richard Gere da tanti anni a questa parte, e forse la migliore della sua carriera. L’Incredibile Vita di Norman, dopo il passaggio in sala a settembre su distribuzione Lucky Red in associazione con 3 Marys Entertainment, è ora disponibile in home video CG Entertainment.