Una delle personalità che più hanno contribuito a rendere la serialità televisiva moderna un fenomeno culturale rilevante è sicuramente Alan Ball: premio Oscar per American Beauty, lo sceneggiatore americano ha creato nel 2001 Six Feet Under ovvero uno dei prodotti di punta del network HBO che in quegli anni ha dato vita alla rivoluzione che ha cambiato per sempre il piccolo schermo. Nonostante il grande successo Ball non si è mai montato la testa continuando a sperimentare in TV sia come showrunner, con il controverso True Blood, che come produttore esecutivo di Banshee, l’eccessiva serie pulp del canale premium cable Cinemax. Dopo quattro anni prende il timone di un altro show, sempre per HBO, con il desiderio di ritornare alle origini: stiamo parlando infatti del nuovo family drama Here And Now, in onda su Sky Atlantic Italia a partire dal 27 febbraio.
I VIZI DI UNA FAMIGLIA PROGRESSISTA AMERICANA
Here And Now racconta le vicende di una famiglia multirazziale e progressista di Portland, composta da sei elementi: il capofamiglia è il professore di filosofia Greg Boatwright (Tim Robbins), sposato con Audrey Bayer (Holly Hunter). I due hanno una figlia biologica, Kristen (Sosie Bacon), e ben tre figli adottivi: la fashion designer Ashley (Jerrika Hinton), originaria della Liberia, il life coach Duc (Raymond Lee), proveniente dal Vietnam, e Ramon (Daniel Zovatto), nato in Colombia. Il pilot mostra le virtù e i vizi di tutti i componenti della famiglia ma, durante la festa di compleanno per i sessant’anni di Greg, Ramon ha delle forti allucinazioni e, per questo motivo, si affida alle cure di un terapista (la madre pensa che si tratti di schizofrenia).
UN PILOT INTRIGANTE CHE PERÒ NON FA GRIDARE AL MIRACOLO
Scritta e diretta dallo stesso Alan Ball la puntata sembra voler riprendere alcune tematiche care allo showrunner, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione di una famiglia modello (solo in apparenza) che in realtà, da un momento all’altro, rischia di distruggersi da un momento all’altro. Six Feet Under però riusciva sin da subito a colpire lo spettatore con i suoi splendidi personaggi, nonostante tutti i loro difetti, mentre Here And Now delinea dei protagonisti molto diversi: se escludiamo Ramon e Duc, gli altri membri della famiglia Bayer-Boatwright non sono dei character gradevoli. L’intenzione di Alan Ball è quella di ridicolizzare gli ultraliberal americani? Vedendo il pilot non è ancora ben chiara questa finalità: è vero che sono gli stessi figli a prendere in giro i genitori, rei secondo loro di averli adottati solo per manifestare alla gente un esasperato progressismo (abbiamo la quota black, la quota ispanica/gay e quella asiatica, non manca davvero nulla) ma nel primo episodio sembra che l’autore non abbia una gran voglia di mettere in dubbio le loro certezze, espediente narrativo necessario per condannare l’ipocrisia del ceto borghese statunitense (anche se è ancora presto per dare un giudizio definitivo). Tuttavia l’elemento che potrebbe sconvolgere la tranquillità di questa oasi radical chic potrebbe essere soprannaturale: data la sua funzione introduttiva, la puntata non svela la natura delle allucinazioni di Ramon ma potenzialmente è la sottotrama più intrigante di Here And Now.
Se la storia e la caratterizzazione dei personaggi possono lasciare inizialmente interdetti, dal punto di vista della realizzazione lo show rispetta gli alti standard HBO grazie anche ad un casting perfetto (composto in primis da due premi Oscar come Holly Hunter e Tim Robbins); considerato ciò, la serie del canale via cavo più prestigioso al mondo non offre spunti originali e, nell’era della Peak TV, il rischio di non incontrare nell’immediato il gusto del pubblico è molto alto.
Alan Ball è un grande professionista della televisione, malgrado qualche passo falso commesso in carriera (come le ultime stagioni di True Blood), ed è per questo motivo che ci aspettiamo nei prossimi episodi una crescita di Here And Now, se lo show sarà in grado di giocarsi bene le sue carte (e il materiale a disposizione c’è).