Nell’enunciare il suo paradosso sulla tolleranza, il filosofo viennese Karl Popper ribadiva il diritto dei popoli democratici di “non tollerare gli intolleranti” così da garantire la stabilità di un paese escludendo i movimenti estremisti; paradosso che in Germania conoscono bene a causa del recente passato che puntualmente torna a bussare alla porta di un gigante economico indebolito ancora da molte contraddizioni, che spesso nega dietro una semplicistica damnatio memoriae per quanto successo appena 70 anni fa.
IL RAZZISMO NASCOSTO IN PIENA LUCE
In Oltre la Notte (In The Fade), ultima fatica di Fatih Akin, la questione tedesca viene ripresa e riadattata nella moderna sfida del terrorismo che i paesi europei si trovano a fronteggiare ormai da qualche anno, ribaltandone la recente narrativa e confezionando una pellicola cruda e intima, con una straordinaria Diane Krueger nei panni di Katja Sekerci, donna che vede morire il marito di origine curda e il figlio a causa di quell’odio mai sopito del tutto e spesso nascosto con vergogna.
Akin sceglie senza mezze misure di mostrare una versione dei fatti diametralmente opposta a quella che lo stato tedesco vuole proiettare all’esterno, portando alla luce la sistematicità della violenza nei confronti degli immigrati da parte delle frange estremiste (nel film il riferimento è quello dell’NSU, una cellula terroristica neonazista che fra il 2000 e il 2007 si è resa protagonista di una serie di omicidi a sfondo razziali denominati dalla stampa “i delitti del kebab”) e l’inadempienza nei confronti dei crimini d’odio della polizia, più preoccupata di trovare un possibile movente esterno a quello razziale piuttosto che percorrere una strada che sembra già tracciata.
UNA STRAORDINARIA DIANE KRUGER
È questo contesto che fungerà da detonatore per la vendetta di una donna che non ha più nulla da perdere, per le quale Diane Kruger (che per la prima volta recita nella propria lingua madre) dà vita a un’interpretazione memorabile, premiata con il Prix d’Interprétation Féminine all’ultima edizione del Festival di Cannes. Quella che la Kruger porta in vita con la sua performance è una donna sofferente ai limiti dell’umana comprensione, che vede la sua vita distrutta dall’odio che irrompe in una giornata normale, e che persegue la vendetta con ogni mezzo disponibile, portando sulle proprie spalle il peso di un dolore incontenibile. Un personaggio con cui lo spettatore non faticherà – seppur in modo critico – ad empatizzare.
TRA DRAMMA D’AUTORE, LEGAL THRILLER E REVENGE MOVIE
Fatih Akin costruisce un elegante dramma in tre atti sotto la maschera del legal thriller, che copre tutta la parte centrale della pellicola. Il film vuole indagare su una tendenza comune alla regressione, raccontando una storia cruda e senza fronzoli, che non prende scorciatoie e arriva dritta alla coscienza dello spettatore. Anche nei momenti in cui la retorica può apparire scontata o banale, il lavoro del cineasta tedesco riesce a coinvolgere grazie a una narrazione dei fatti realistica e cruda, che non lascia mai neanche intravedere la possibilità di una risoluzione pacifica, regalando anzi momenti e inquadrature che potrebbero indurre lo spettatore a levare lo sguardo dallo schermo. Il grande lavoro di Akin è inoltre coadiuvato dall’ottimo commento sonoro curato da Josh Homme: il lavoro del leader dei Queens of the Stone Age e degli Eagles of Death Metal fa da sottofondo a uno dei migliori film sul terrorismo degli ultimi anni, dando un contributo importante alla riuscita del film. Oltre la notte (In The Fade) sarà in sala dal 15 marzo, distribuito da BiM Distribuzione.