Fedifraghi, mentitori occasionali o bugiardi seriali, questi i clienti dell’agenzia Alibi.com, capace di creare in ogni situazione un alibi perfetto che tolga ai disonesti ogni possibilità di essere scoperti. Titolare dell’impresa Greg (Philippe Lacheau) che, segnato dal trauma infantile del divorzio dei genitori, ha messo in pratica l’idea di trovare per ogni occasione un alibi perfetto, evitando così di fare soffrire le persone amate.
Insieme al timido socio Augustin (Julien Arruti) e al nuovo dipendente apparentemente perfetto Medhi (Tarek Boudali), Greg lavora ogni giorno per ideare stratagemmi credibili, in grado di creare un alibi di ferro ai suoi clienti.
Adolescente mai cresciuto, con una passione per Van Damme e gli anni ’80 Greg è il perfetto single, sfrontato e cosciente di fare un lavoro che può essere originale, divertente ma sicuramente non moralmente accettabile, anche se le meschinità nascoste dai suoi alibi dovrebbero avere uno scopo positivo. Come uno scherzo del destino Greg, single incallito, incontra Flo Martin (Elodie Fontane) una ragazza spigliata e socievole come lui.
Tra loro scocca subito la scintilla, peccato che Flo non solo detesti ogni forma di menzogna, ma si dà il caso che sia anche la figlia di un cliente di Greg.
Gèrard Martin (Didier Bourdon), infatti, ha appena sottoscritto un contratto con la Alibi per una scappatella con Cynthia (Newell Madani) una cantante pop dalle dubbie qualità artistiche.
Stanco della relazione con la moglie Marlène (Nathalie Baye), chiuso in una noiosa routine, Gèrard decide di trascorrere un weekend fuori porta ma non sa che nel suo stesso hotel soggiornano anche la moglie e la figlia.
A causa di questo equivoco la Alibi.com dovrà assicurare al suo cliente la massima copertura, in una situazione paradossale, mentre Greg farà di tutto per non far scoprire a Flo sia la natura della sua attività che la relazione clandestina del padre.
Alibi.com, appena uscito in DVD Warner Bros., mostra un intreccio narrativo che attraversa vari stili e generi cinematografici. Philippe Lacheau, insieme agli altri due sceneggiatori Julien Arruti (che intrerpreta Augustin) e Pierre Dudan, firma un plot che riprende nella struttura i due film campioni d’incasso Babysitting e Babysitting 2, una combinazione di commedia in stile americano, vaudeville e humor generazionale. Nato nel 1980 Lacheau dissemina sul set gadget che rimandano agli anni dell’infanzia, il flipper, i film con Van Damme, il cruscotto di Ritorno al Futuro. Oggetti che non solo vediamo come degli indizi all’interno della scenografia, ma che diventano occasioni per innescare una serie di situazioni divertenti e gag che attraversano l’universo nerd, sottolineando sia l’immaturità del protagonista che il gap generazionale con la coppia di adulti, rappresentata dai coniugi Martin.
Alibi.com gioca tutto sul politicamente scorretto, partendo fin da subito con la descrizione dell’attività e citando argomenti di attualità e situazioni sociali con il linguaggio della commedia degli equivoci.
Lacheau prende in giro costantemente se stesso e, ovviamente, i suoi connazionali spaziando dalla crisi economica all’immigrazione clandestina, spingendosi anche ad una critica verso gli animalisti (preparatevi alle vessazioni sul povero barboncino di Flo) il tutto ingentilito dalla consapevolezza di riprendere dal cinema internazionale gli elementi che compongono il puzzle di questa commedia.
Il linguaggio moderno lascia spazio al tradizionale scontro generazionale e alla riflessione sul concetto di famiglia, indicando il parallelismo tra la coppia giovane, che vive la relazione in tutte le sfumature della novità e della passione e la coppia dei genitori nelle abitudini quotidiane. L’equivoco che nasce dalla richiesta di intervento da parte di Alibi.com diventa il pretesto per mettere i coniugi allo specchio, una situazione estrema che permetterà alla coppia di confrontarsi.
Gèrard e Marlène, interpretati dai due grandi attori francesi Didier Bourdon, del trio degli Inconnus, e Nathalie Baye, attrice drammatica che ha lavorato con Truffaut e Godard, rappresentano la parte sentimentale dell’intreccio di Alibi.com, concedendo al pubblico delle ottime interpretazioni, che contribuiscono notevolmente alla complessiva riuscita del film.
Seppur possa ricordare elementi tipici della commedia italiana, non tanto i cinepanettoni quanto la comicità dei cabarettisti prestati al cinema come Alessandro Siani o Giorgio Panariello, lo stile di Pierre Lacheau è capace di abbracciare stili differenti riuscendo a mantenere una certa originalità, che dà al film una connotazione particolare.
Alibi.com riesce a divertire senza troppe volgarità, utilizzando l’espediente dell’agenzia per sottolineare quanto ipocriti possano essere i rapporti umani nella società moderna e inserendo sia nella sceneggiatura che nella scenografia elementi nerd che alleggeriscono anche i temi più importanti. Inoltre Lacheau e i suoi collaboratori sono stati ben capaci di inserire camei di attori e cantanti famosissimi oltralpe come Kad Merad, JoeyStarr, La Fouine e un divertentissimo Medi Sadoun, interprete di Garcia, un gitano fuori di testa.
Una commedia piacevole, che seppur non ricalchi la raffinatezza di alcune riuscitissime pellicole francesi, non delude le aspettative. Probabilmente ne vedremo in futuro una versione “all’italiana” visto il recente acquisto da parte di Medusa Film dei diritti cinematografici per un remake.
Alibi.com – arriva in home video la commedia francese record d’incassi [recensione]
Arriva in DVD Warner l'irriverente commedia di Philippe Lacheau, che tra gag esilaranti e ammiccamenti nerd denuncia l’ipocrisia dei rapporti umani.