L’edizione 2018 del concorso lungometraggi del Lucca Film Festival e Europa Cinema non potrebbe iniziare meglio: è infatti Gutland la pellicola d’apertura di quest’anno, anteprima nazionale del nuovo film del lussemburghese Govinda Van Maele che vede nel cast la bravissima Vicky Krieps, che ci ha folgorato nel recente Il Filo Fantasma di Paul Thomas Anderson.
La storia da cui muove questo thriller-noir, originariamente presentato al Toronto International Film Festival, inizialmente sembrerebbe incentrata sulla fuga dalla legge di Jens (il Frederick Lau di Victoria), un misterioso tedesco dall’aspetto losco che arriva in un piccolo paesino sperduto nel Lussemburgo rurale e, mantenendo il più basso profilo possibile, va in giro chiedendo un modesto impiego e un tetto sotto il quale dormire.
L’uomo, che vuole nascondersi dopo aver portato a compimento una rapina a un casinò, si imbatterà da subito nell’inaspettata e fin troppo calorosa ospitalità degli abitanti del paesino, a cominciare dalle avance della giovane Lucy (Vicky Krieps). Quando, con un’amante, una roulotte in cui dormire e un lavoro nei campi, penserà di esser riuscito a garantirsi una latitanza sicura senza destare sospetti, inizierà a comprendere che in quel paesino c’è qualcosa che non quadra.
Tra vicini scomparsi, misteriose foto amatoriali di nudo e velate minacce, inizierà a capire che potrebbe esser lui stesso oggetto di una qualche forma di raggiro, e che andarsene da quella comunità dai contorni sfuggenti potrebbe essere un’impresa molto più difficile del previsto.
Gutland è un racconto quasi indefinibile, che pur rimanendo nel solco del thriller psicologico è ibridato in modo quasi erratico con altri generi, dall’horror al melodramma. Opera di debutto per Van Maele, pur non eccedendo in originalità mostra chiare influenze Hitchcockiane e Lynchiane, muovendosi nel tropo della piccola comunità che fagocita lo straniero nei suoi segreti. Van Maele (il cui script è stato ritoccato dallo scrittore rumeno Razvan Radulescu) non sembra interessato a dare troppe certezze al suo spettatore e anzi dissemina la narrazione di dubbi, insinuazioni, spunti appena accennati e poi abbandonati, e immagini forti.
Questa costruzione non tradizionale finisce per tenere incollato il pubblico per tutta la durata del film, eppure una maggiore chiarezza nella scrittura e nel montaggio (che propongono lunghi salti temporali difficili da seguire) avrebbe solo potuto giovare al risultato d’insieme. Se la storia non è chiarissima, ben più evidente è l’intento dell’autore, che attraverso una storia difficile di accoglienza, in cui forestiero e ospitanti sembrano voler continuamente sopraffare l’altro, fa riecheggiare alcuni dei più scottanti temi dell’attualità in un racconto che invece sembra astratto dal tempo e dallo spazio.
Gutland è un lavoro perfettibile, eppure lascia già intravedere le grandissime potenzialità di un regista di sicuro talento, che in un paio di scene iconiche sa regalare momenti di grande cinema. Un inizio senza dubbio di grandissimo interesse per il concorso del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018, che già solo per il carisma e talento della Krieps promette di essere una delle punte di diamante della sezione competitiva.
Gutland sarà proiettato al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018 in anteprima nazionale l’8 aprile alle ore 15:00 al Cinema Centrale.