Birds without feathers nasce dalla fantasia di Wendy McColm, poliedrica artista concettuale americana che qui appare come protagonista, regista, sceneggiatrice e persino co-montatrice. Il film, presentato in anteprima nazionale al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018 dopo aver trionfato al Slamdance Film Festival, rappresenta molto bene il “sottomondo” americano degli artisti alla ricerca del successo e degli arrivisti. Il problema, semmai, sono le modalità in cui lo fa.
La storia riguarda sei individui profondamente soli, intrappolati in una vita nella quale non riescono ad avere nessun successo. Neil (Wendy McColm), è una ragazza ossessionata dalla “stardom” che può ottenere tramite i social e pertanto passa la maggior parte della giornata a scattarsi foto per Instagram. Il suo fidanzato sogna di lavorare come “stand-up comedian”, collezionando fallimenti nei locali; Marty è un’infermiera con problemi a relazionarsi con le persone, Tom è un cinefilo che parla per citazioni. Daniel è un giovane ossessionato dal successo nel mondo degli affari che ascolta per tutto il giorno gli audiolibri di Jeff Goldblum, mentre Jo è una performer. Le loro vite si intersecheranno fortuitamente, scatenando diverse reazioni nei protagonisti.
Un po’ tratto da Happiness di Todd Solondz, un po’ (in certe sequenze “oniriche”) da un video di David Lynch, Birds without feathers è un esercizio di stile che cerca di raccontare la vita di un gruppetto di “weirdos” alla ricerca di se stessi. Il grande problema di questo film, ciò che lo rende un prodotto quasi “antipatico”, sta proprio nella continua imposizione della “stranezza”. Ogni dialogo, scena, canzone, musica e minuto di pellicola è fatto per sottolineare quanto i protagonisti siano outsiders, folli, emarginati e sfortunati. Come se ogni artista in rampa di lancio avesse il dovere di condurre una vita simile.
Neil e Jo che ballano con le parrucche e gli asciugamani addosso mentre una ricopre la faccia dell’altra con la crema, Daniel che si toglie le scarpe in un parcheggio per calpestare una torta oppure Marty che ripete suoni vocalici come “au” per decine di volte. Wendy McColm vuole dunque assicurarsi in tutti i modi che il messaggio arrivi chiaro e nitido allo spettatore: qui si parla di “freaks”.
Inoltre, essendo il film idealmente “figlio” del cinema di Todd Solondz, accanto a tutto ciò cerca di far stare un alone malinconico, di quelli che malapena si avvertono ma che ricoprono tutti gli oggetti e gli attori sullo schermo, quelli alla Cyrus. La pellicola dei fratelli Duplass del 2009 funzionava perfettamente da questo punto di vista. I tre protagonisti, Jonah Hill, Marisa Tomei e John C. Reily, erano tre esseri umani a loro modo isolati e in difficoltà. Tre “weirdos” che, tramite il loro peculiare rapporto, cercano un po’ di felicità. In quel caso il “meccanismo” malinconico funzionava in modo perfetto, poiché nascosto e non esplicitato continuamente.
In compenso, Birds without feathers gode di una perfetta scelta delle ambientazioni. Questa non è una vicenda che può accadere in altre parti del mondo: è verosimile solo negli Stati Uniti. Poiché lì la “stand up” comedy è un mondo in fermento, poiché lì soltanto esiste un luogo come Las Vegas, meta del viaggio finale di alcuni dei protagonisti. Nella nazione di arrivisti, di ossessionati al successo e di persone che credono profondamente nei discorsi motivazionali e nelle parole degli uomini di successo. Per questo Daniel risulta il personaggio più “simpatico” e attuale: il suo idolo, colui al quale si ispira è Jeff Goldblum. Conosce a memoria i suoi libri e viaggia fino a Las Vegas per seguire un suo incontro motivazionale.
Per quanto riguarda gli altri cinque protagonisti, invece, si fa molto più fatica a sentirsi vicini a loro. Solo lontanamente si avverte quel senso di malinconia a cui il film tende, in parte a causa della loro antipatia e, in parte, per “colpa” della sceneggiatura della McColm che poco si presta al mezzo cinematografico. Birds without feathers è però un debutto che deve essere considerato in quanto tale: il punto di partenza di una carriera, ci auguriamo, in ascesa.
Birds Without Feathers sarà proiettato al Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018 alle ore 18:30 dell’11 aprile presso il Cinema Centrale.