Una commedia sentimentale tratta dall’omonima opera in tre atti di Oscar Wilde, che offre uno sguardo sull’aristocrazia inglese del XIX secolo: Un marito ideale di Oliver Parker, presentato nella retrospettiva del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2018, è un film che convince grazie ad un’ottima sceneggiatura e ad un cast di spessore. Un lavoro non facile per il regista inglese che, oltre alla rappresentazione teatrale, ha dovuto fare i conti con il precedente lavoro del 1947 diretto da Alexander Korda.
Sir Robert Chiltern (Jeremy Northam) è un uomo felicemente sposato, molto ricco e con una carriera politica in ascesa. “Marito ideale” di Lady Gertrude Chiltern (Cate Blanchett), protagonista attiva della politica femminile e donna dai ferrei principi morali, Sir Robert deve fare i conti con Lady Cheveley (Julianne Moore), un’arrampicatrice sociale che è riuscita a scoprire i suoi scheletri nell’armadio e minaccia di rivelarli al mondo intero, iniziando un gioco di ricatti per raggiungere i suoi scopi. Con la carriera in bilico, il brillante politico decide di rivolgersi al suo fraterno amico Lord Arthur Goring (Rupert Everett), nullafacente e donnaiolo incallito…
La sceneggiatura, adattata dallo stesso Oliver Parker, offre spunti interessanti: Un Marito Ideale è frizzante e ben ritmato (grazie anche alla struttura della commedia di Oscar Wilde). I dialoghi sono taglienti, fedeli ai botta e risposta tipici dello scrittore di Dublino, e la loro grande credibilità è dovuta anche allo straordinario lavoro degli attori: i quattro protagonisti, così come i personaggi secondari (in particolare Minnie Driver e John Wood), forniscono una interpretazione lodevole e l’alchimia è pressoché scientifica. L’ottimo lavoro del regista è supportato dall’altrettanto ottimo lavoro dei suoi collaboratori: su tutti la scenografia di Katie Lee, il montaggio di Guy Bensley, che punta molto sul gioco di sguardi, e i costumi di Caroline Harris, creati con dei tessuti antichi comprati in Gran Bretagna ma anche all’estero.
Sono numerosi gli spunti offerti da Un Marito Ideale: dall’amore coniugale al valore dell’amicizia, passando per l’egoismo e l’arrivismo attraverso ogni mezzo. Un film godibile, con Rupert Everett che spicca: opera seconda di Oliver Parker, dopo l’ottimo esordio con Othello (1995), un lungometraggio assolutamente da recuperare!