Troppo spesso tendiamo a mettere su un piedistallo, quando parliamo di musica, i nostri artisti preferiti, dimenticandoci che in realtà sono il frutto di una macchina industriale (quella delle case discografiche) composta da grandi professionisti in grado di costruire icone immortali della cultura popolare. Se vogliamo prendere in considerazione le personalità più influenti della scena musicale degli ultimi trent’anni, Jimmy Iovine (uno dei fondatori dell’etichetta Interscope Records) e Dr. Dre (al secolo André Young, rapper e produttore discografico) recitano un ruolo di assoluti protagonisti: grazie a loro, l’hip hop è diventato il fenomeno globale che tutti noi oggi conosciamo. Il documentario in 4 episodi I Ribelli (titolo originale The Defiant Ones), prodotto da HBO e disponibile nel nostro paese su Netflix, ci regala un ritratto inedito e accurato di due geni dello showbiz.
DUE ENFANT PRODIGE DESTINATI ALLA GLORIA
Nonostante provengano da due città completamente diverse (Iovine è nato a New York mentre Dr. Dre è originario di Compton, sobborgo malfamato di Los Angeles), i due futuri partner sono spinti da un unico obiettivo: diventare i più grandi. Se la biografia dei primi anni della carriera artistica di Dr. Dre è ormai leggendaria (da brillante DJ diventò uno dei pionieri dell’hip hop grazie agli N.W.A, la rap band che vedeva al suo interno personaggi carismatici come Eazy-E e Ice Cube), Jimmy Iovine si mosse nel mondo discografico facendo la gavetta come tecnico del suono, collaborando con grandi artisti del calibro di John Lennon, Patti Smith, Bruce Springsteen e U2: in questo modo diventò un nome importante all’interno dell’industria.
LA NASCITA DELLA INTERSCOPE E I GUAI DELLA DEATH ROW RECORDS
Il documentario inoltre si focalizza sull’incontro tra i due, avvenuto agli inizi degli anni Novanta quando Dr. Dre, dopo aver lasciato gli N.W.A e la Ruthless Records per dissapori con Eazy-E e il suo manager Jerry Heller, propose alla Interscope Records (fondata nel 1990 da Iovine e da Ted Field) il suo disco solista The Chronic, uno dei più importanti della storia del rap. Il produttore italo-americano, che aveva bisogno di nuovi artisti per conquistare il mercato, intuì le grandi potenzialità dell’hip hop e, proprio grazie a questa collaborazione, la Interscope divenne molto rilevante nel panorama americano. Ma la situazione col tempo cominciò a complicarsi: il socio di Dr. Dre della neonata etichetta Death Row Records, Suge Knight, iniziò a creare grossi problemi alla Interscope e ad alimentare la famosa faida tra la West Coast (di cui lui, Dr. Dre, Tupac Shakur e Snoop Dogg erano gli esponenti più famosi) e la East Coast, rappresentata dalla Bad Boy Entertainment fondata dal rapper Puff Diddy (l’artista di spicco della Bad Boy era il compianto The Notorious B.I.G.). Le morti di Tupac e, pochi mesi dopo, di Biggie Smalls ebbero un effetto negativo sulla Interscope e Dr. Dre lasciò la Death Row per fondare una propria etichetta: la Aftermath Entertainment.
IL SUCCESSO PLANETARIO E L’AFFARE MILIARDARIO DELLE CUFFIE BEATS
Arrivati a questo punto la miniserie mostra la capacità dei due produttori di rialzarsi e di rimettersi in carreggiata, grazie alla scoperta di quello che Billboard ha definito nel 2009 “l’artista del decennio”: il successo incredibile di Eminem, il rapper che ha cambiato per sempre il concetto di rap game, ha permesso al movimento hip hop di diventare un fenomeno mondiale, rendendo la Interscope Records una grande potenza (la label può vantare nella sua scuderia grossi nomi come Madonna, Lady Gaga, U2 e Kendrick Lamar). Ma ai due partner in affari non basta: vogliono ancora di più. E lo hanno ottenuto con la loro società, la Beats Electronics: fondata nel 2009, l’azienda famosa per le sue linee di cuffie e casse audio viene venduta nel 2014 alla Apple per la cifra di 3 miliardi di dollari (rendendo Dr. Dre il primo artista hip hop miliardario della storia).
I Ribelli (il nome originale della docu-series è ispirato ad un film del 1958 con Tony Curtis e Sidney Poitier), attraverso le testimonianze dei protagonisti ma non solo (lunghissima è la lista di artisti, produttori e uomini d’affari intervistati), ci mostra due esempi tangibili dell’American Dream: due uomini che dal nulla, grazie al loro talento e alla loro dedizione, sono diventati fondatori di un impero lasciando il segno nella cultura pop contemporanea (il fenomeno Marilyn Manson, tra gli altri, è opera di Iovine). Il prodotto HBO diretto da Allen Hughes (Broken City), che analizza non solo i grandi successi ma anche le difficili situazioni che Dr. Dre e Jimmy Iovine hanno dovuto affrontare nel corso degli anni (rischiando addirittura di distruggere questo straordinario sodalizio), documenta fedelmente tutte le tappe di questa incredibile scalata, anche se evita di scendere troppo nel dettaglio quando si sofferma sulla loro vita privata (non si parla, ad esempio, della morte del figlio di Dr. Dre avvenuta nel 2008).
Se amate l’hip hop (ma, più in generale, la musica), I Ribelli è un documentario che dovete assolutamente recuperare.