«Il quadrato è un santuario di fiducia e amore al cui interno abbiamo tutti gli stessi diritti e doveri .»
Arriva in blu-ray CG Entertainment l’ultimo straordinario lavoro del regista Ruben Östlund con Claes Bang ed Elisabeth Moss, vincitore della prestigiosa Palma d’Oro al 60° Festival di Cannes e distribuito nelle nostre sale da Teodora Film.
Dopo l’intrigante Force Majeure (2014), il regista svedese torna a parlare delle piccole-grandi ipocrisie dell’uomo del nuovo millennio, tra nevrosi di massa, preconcetti culturali e tanta mediocrità. Dopo la fine della monarchia, il Palazzo Reale di Svezia è rinato come museo di arte contemporanea col nome (molto idoneo) X-Royal. Christian (Claes Bang), curatore del museo, si trova – in mezzo a diverse difficoltà personali – a dover gestire l’allestimento di un’installazione definita The Square: un quadrato posto sul piazzale del Palazzo Reale, delimitato da confini tracciati tra le pietre di un pavé. Il senso dell’opera riguarda il tema (sempre più importante, nella cultura odierna del distacco) della fiducia, in quanto il quadrato è uno spazio in cui tutti, nessuno escluso, godono di eguali diritti e doveri. Il messaggio utopistico dietro al progetto si scontrerà per tutta la durata del film con le realtà classiste e decadenti degli anni 2000, in un susseguirsi di immagini grottesche e surreali e personaggi tragicomici.
The Square è una satira sottile e intelligente sul concetto di arte e le sue declinazioni ed effetti sull’uomo, ma anche sulla ipocrisia della classe intellettuale e i pregiudizi dell’alta borghesia nei confronti dei derelitti. Ma non solo. In “soli” 150 minuti di film, Östlund racconta le implicazioni dello scontro (verbale e fisico) tra classi differenti, la dittatura del politically correct (dove “le persone amano fingere di essere di essere offese”, per citare le parole di un genio come Matt Groening, creatore dei Simpson), l’assenza di pietà nella società dell’Io, l’opportunismo dei potenti, le considerazioni di Desmond Norris (autore de La Scimmia Nuda) e molto altro ancora.
Nonostante non arrivi ai livelli del precedente Force Majeure, The Square riesce, attraverso le (dis)avventure del protagonista Christian (uomo mediocre ossessionato dal suo ego e dal suo status), a bilanciare umorismo nero e critica sociale, raccontando le difficoltà dell’uomo moderno di vivere secondo i propri principi in una società che fa dell’incuranza e dell’inumanità la prassi del quotidiano. Si potrebbe parlare addirittura di The Square come di un film d’arte sull’arte, ma sarebbe sbagliato piazzarlo in una dimensione (ormai) tanto elitaria: Ostlund, però, concede allo spettatore il beneficio di domandarsi esattamente cosa ha visto, senza cedere a preconcetti o chiavi di lettura pronte all’uso. Il che è, probabilmente, la sua caratteristica migliore.