Dopo In Grazia Di Dio, un dramma al femminile, Edoardo Winspeare è tornato in sala lo scorso anno con La Vita In Comune, una commedia divertente e al tempo stesso originale. Nel lungometraggio presentato alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti, disponibile in home video grazie a Mustang Entertainment e CG Entertainment, troviamo ancora il Salento al centro della scena.
La Vita In Comune è una storia poetica che si svolge nel comune immaginario di Disperata, angolo del Sud Italia dimenticato da Dio: due banditi di basso livello, i fratelli Pati (Claudio Giangreco) e Angiolino (Antonio Carluccio), falliscono nel tentativo di compiere una rapina (Pati infatti finisce in carcere). L’incontro con il sindaco di Disperata Filippo Pisanelli (Gustavo Caputo) sarà cruciale per la sua rinascita, con l’amore per la poesia e per la bellezza del Creato che lo guideranno sulla retta via. Una volta scarcerato, l’uomo si metterà quindi in gioco per salvare il sindaco segretamente innamorato di Eufemia (Celeste Casciaro), sua ex moglie, e per cercare di convincere il fratello Angiolino a non compiere “la rapina della vita”.
Se la realizzazione tecnica non è certo straordinaria (escluse le panoramiche che esaltano la bellezza della terra e del mare), La Vita In Comune può vantare una scrittura ottima e un cast ben assortito che regala gag esilaranti. Winspeare, che sceglie il paesino della sua infanzia come set (Depressa, in provincia di Lecce), trasforma nuovamente il Salento in un grande protagonista, con il suo dialetto e la sua piccola comunità. Un ritorno alle origini che però non cade nel déjà vu: il regista infatti gira un lungometraggio sulla poesia e sulla bellezza, legato anche, da un certo punto di vista, alle tematiche ambientaliste. Un’opera che si basa su un sogno, la salvezza di una terra ignorata affidata agli ultimi: due banditi, due macchiette che iniziano a credere ad una visione onirica per dare finalmente una svolta alla loro vita. Grazie all’impegno dei due fratelli, il sindaco ritrova la voglia di vivere e di realizzare qualcosa di bello (ma anche folle) per una realtà che porta il nome del paese, Disperata. In poche parole, una favola utopistica e piena di ideali.
Il cast, come anticipato, è straordinariamente ben assortito: molti degli attori hanno già lavorato nei precedenti film di Winspeare, dalla moglie Celeste Casciaro a Claudio Giangreco, e ciò ha favorito l’ottima chimica tra gli interpreti nelle varie sequenze. Da sottolineare inoltre la straordinaria interpretazione di un irresistibile Antonio Carluccio, uno pseudo-boss con Papa Francesco nel cuore che ha un odio immotivato nei confronti dei cinesi. La Vita In Comune, per chi ama la commedia, è una pellicola assolutamente da non perdere.