Unsane (presentato in anteprima mondiale fuori concorso a Berlino e in prima visione italiana al Future Film Festival di Bologna) si sorregge su due stelle di caratura mondiale: il suo regista, Steven Soderbergh e la sua protagonista, Claire Foy. Dopo Effetti Collaterali e Contagion, l’autore americano torna a raccontare l’intricato sistema sanitario della sua nazione, burocraticamente fallimentare e suscettibile a ogni tipo di truffa.
Sawyer Valentini, interpretata da una splendida Foy (la regina di The Crown), è una donna in carriera che ha dovuto lasciare la sua città natale a causa di una stalker. Quando sul luogo di lavoro le sembra di rivedere l’uomo che la perseguitava, decide di andare in una clinica a chiedere una consulenza psichiatrica. A sua insaputa, la giovane protagonista firma un modulo per un ricovero volontario nell’istituto, dove dovrà barcamenarsi fra il ritorno del suo stalker e i gli instabili malati di mente che vivono lì.
LA PRE-PRODUZIONE
Nel 2013 Steven Soderbergh ha girato un peculiare e divertente bio-pic sull’eccentrico pianista queer Liberace, intitolato Dietro i Candelabri. Il film ebbe una travagliata storia produttiva: doveva essere fatto nel 2008 ma a causa dei problemi di salute del protagonista, Michael Douglas, fu posticipato. Nessuna casa di produzione cinematografica lo voleva finanziare, come ha detto il regista:” Siamo andati da tutti in città. Dissero che era troppo gay.”
Piuttosto che arrendersi, l’autore palma d’oro per Sesso, Bugie e Videotape si tirò su le maniche e ne fece un film TV per HBO. Dopo questa disavventura, infine, annunciò il ritiro da “regista cinematografico”, per poi proseguire dietro la macchina da presa nella serie televisiva The Knick e come direttore della fotografia, montatore e produttore in Magic Mike XXL.
L’avversione verso gli studios (interrotta comunque per un film commerciale come La Truffa dei Logan, girato per la moglie) ha portato Steven Soderbergh a realizzare Unsane con un budget risicato di un milione e mezzo di dollari. Non solo: l’intero film è girato su iPhone, come fece Sean Baker in Tangerine. A questo folle progetto hanno poi preso parte due famosi attrici come Claire Foy e Juno Temple, le quali hanno verosimilmente ridotto il proprio cachet per rientrare nel budget produttivo.
Nasce così Unsane, con delle modalità produttive che si confanno ad un esordiente sgangherato più che a un veterano.
DUE GRANDI STELLE: CLAIRE FOY E STEVEN SODERBERGH
Il film, scritto a quattro mani dalla coppia Joshua Bernstein e James Greer, è un thriller elementare e ordinario nello script. In principio si tratta della paranoia di Sawyer Valentini, la quale ha tutto il ‘sistema’ contro e successivamente, quando le paranoie diventano realtà, la protagonista dovrà escogitare un piano per affrontarle.
A sorreggere un intreccio così semplice c’è il genio di Steven Soderbergh, il quale costruisce il film sulla base di due tipologie di inquadratura: i piani medi e il grandangolo, sfruttando le peculiarità delle due lenti montate sull’iPhone 7.
Tutto attraversato da una colonna sonora elettronica, Unsane è il film che consente a Claire Foy di esprimere al meglio il suo talento. Già brillante in The Crown, l’attrice inglese dimostra qui una sensualità incredibile che, abbinata alla sua intelligenza, le consente di sopravvivere all’interno di un mondo di persone estremamente pericolose. Tutti quelli che vivono nella clinica sono attratti da lei, da quella “normale”. Proprio da questo scaturirà il grande finale, splendidamente girato da Steven Soderbergh.
Unsane senza il suo regista e la sua protagonista si sarebbe perso nel mondo dei B-movi”, abbandonato fra le altre pellicole che comprendono ancora vecchissimi elementi horror come l’elettroshock o le pillole per drogare i pazienti. Grazie a loro due, invece, questo piccolo film diventa la perfetta pellicola da “fuori concorso” dei grandi festival: comprende due nomi famosi, è costruito con un certo grado di sperimentalismo tecnico e consente alle rassegne cinematografiche di invitare importanti personaggi a beneficio del red carpet. Prendano nota le case di produzione: Steven Soderbergh è ancora un passo avanti a tutti.
Nelle nostre sale dal 5 luglio con 20th Century Fox.