Daniele Campea è un giovane artista abruzzese impegnato tra cinema, videoclip, videoarte e installazioni: la sua ricerca si pone come obiettivo quello di trovare uno stile che sia in grado di contenere ed esprimere i classici linguaggi artistici a cui il pubblico è abituato, giungendo così ad una visione totalizzante che prende appunto il nome di Neo Film Opera.
Sotto questa luce si pone il suo lungometraggio ispirato a uno spettacolo teatrale diretto da Claudio di Scanno, e che uscirà nelle nostre sale il 14 giugno con Distribuzione Indipendente. Macbeth Neo Film Opera ripercorre la storia della celebre tragedia shakespeariana che narra come il suo protagonista Macbeth (Susanna Costaglione), dopo aver incontrato tre streghe che lo preannunciavano come futuro sovrano di Scozia, decida, aiutato dalla sanguinaria moglie (Irida Gjergji Mero), di uccidere il re che aveva giurato di servire per accelerare la sua salita al trono e spegnere così la sua sete di ambizione. Ma i sensi di colpa degli innumerevoli omicidi che i due coniugi hanno dovuto commettere per assicurarsi il regno, li porteranno alla follia e ad un tragico epilogo.
In effetti il film è tutto nel titolo: l’opera di Campea non parla tanto del Macbeth shakespeariano e delle possibilità infinite della sua trasposizione, quanto del linguaggio proprio del suo regista che punta ad un’opera totale, secondo uno stile moderno e controverso. Le musiche del Macbeth di Verdi accompagnano i costumi e le scenografie dal vago sapore steampunk, e si fondono con i contrasti forti di luce e ombra, riconducibili invece al cinema espressionista tedesco degli anni Venti. Le inquadrature infatti si compongono per la maggior parte di primi e primissimi piani i cui tagli di luce sono chiari e netti, caratterizzando dunque i personaggi che parlano dell’ambizione, di sensi di colpa, sangue e tradimenti, più con la mimica facciale che attraverso le varie declinazioni della voce.
Se le immagini rendono omaggio alla storia del cinema, il teatro si respira, oltre che negli ambienti, nelle interpretazioni del cast: Susanna Costiglione, attrice teatrale e prima donna a interpretare il personaggio di Macbeth al cinema, segue una recitazione enfatica, impostando la voce sui toni bassi per poi esplodere nei momenti in cui l’ambizione e la follia hanno preso il sopravvento su Macbeth. La sua interpretazione è infatti il centro assoluto della scena, per cui la vicenda, che inizia con il respiro della tragedia, si allontana poco alla volta dalla trama classica per approdare verso una proiezione privata della caratterizzazione del protagonista, indissolubilmente legata all’attrice che lo interpreta, più che all’intimo ritratto che Shakespeare aveva delineato di Macbeth.
Dall’altra parte però ne soffrono tutti gli altri personaggi, soprattutto Lady Macbeth, vero motore dell’azione e che riesce con le sue istigazione a convincere il marito a compiere i numerosi omicidi che gli garantiranno il trono di Scozia. Mentre Shakespeare evita accuratamente di definire Lady Macbeth, personaggio che si dimena tra forza e debolezza, spietatezza e comprensione, rendendola una delle figure più controverse della letteratura mondiale, Daniele Campea la relega in una dimensione decisamente più piatta, privandola così dell’importanza che merita. Forse l’intenzione del regista di far interpretare Macbeth a una donna, aveva come scopo quello di creare un personaggio che coniugasse la natura dei due coniugi assassini. Ma Shakespeare creò quei due personaggi non in maniera speculare, ma come due incastri perfetti che non potrebbero esistere in un altro modo se non in quello che il Bardo ha scelto.
Macbeth Neo Film Opera di Daniele Campea non vuole certo porsi come nuovo punto di riferimento nella cinematografia shakespeariana, ma riesce nel suo obiettivo primario, quello cioè di regalare al pubblico uno spettacolo che riesca a coniugare più forme d’arte senza per questo eccedere ora verso una ora verso l’altra, riuscendo a portare al cinema qualcosa di innovativo e che sicuramente può stuzzicare la curiosità dello spettatore e stimolarne l’esperienza critica.