La poetessa statunitense Emily Dickinson, vissuta nel diciannovesimo secolo, è una personalità unica nel suo genere: dotata di straordinaria sensibilità, l’autrice ebbe un carattere talmente particolare che la portò ad isolarsi dal resto del mondo (la sua grandezza non le fu mai riconosciuta in vita). Spirituale e intransigente ma al tempo stesso complessa, ribelle e femminista, la Dickinson è ancora oggi un punto di riferimento per le nuove generazioni. Grazie al film A Quiet Passion, pellicola del regista britannico Terence Davies in uscita nelle nostre sale il 14 giugno su distribuzione Satine Film, il grande schermo ci regala un ritratto accurato e affascinante della celebre scrittrice.
LA MIRANDA DI SEX AND THE CITY È EMILY DICKINSON
Il film narra la vita di Emily Dickinson (Cynthia Nixon) dalla sua giovinezza, in cui comincia ad emergere la sua indole, fino all’età adulta. A Quiet Passion non si concentra però solo sulla sua figura ma offre anche un dettagliato affresco dei membri della famiglia Dickinson, a cui era fortemente legata: dal padre Edward (Keith Carradine) fino ai due fratelli di Emily, Vinnie (Jennifer Ehle) e Austin (Duncan Duff).
UN RAFFINATO PERIOD DRAMA CON PROTAGONISTA UNA GRANDE DONNA DELL’OTTOCENTO
Presentata nel 2016 al Festival di Berlino e al Toronto International Film Festival, l’ultima fatica di Terence Davies (vincitore del Pardo d’Oro a Locarno nel 1988 con il suo primo film, Voci Lontane… Sempre Presenti) è un biopic che analizza in profondità il carattere enigmatico e sfuggente di un’intellettuale che con le sue opere continua ad appassionare milioni di persone in tutto il mondo.
Con le poesie della Dickinson che fanno da contorno alla pellicola, A Quiet Passion è la conferma di come la messa in scena, soprattutto nel genere biografico, debba essere al servizio della storia, non viceversa: oltre ad un lavoro straordinario nella cura formale (scenografie e costumi in primis), le scelte registiche adottate da Davies ci trascinano nella Massachusetts puritana della seconda metà dell’Ottocento. Il cineasta britannico dà al film un ritmo narrativo flemmatico non per vezzo artistico (come fanno alcuni autori da festival) ma per ricreare fedelmente l’atmosfera compassata di casa Dickinson, un microcosmo con regole rigide ed equilibri difficili da mutare.
A Quiet Passion è un lungometraggio girato con uno stile classico (lenti movimenti di macchina, montaggio contenuto e grande presenza di inquadrature fisse) che alterna in modo efficace dramma e humour: i dialoghi arguti e irriverenti tra Emily, la sorella Vinnie e l’amica di famiglia Vryling Buffam (una convincente Catherine Bailey) fanno da contraltare al racconto di un’autrice che ha sofferto moltissimo nel corso della sua vita. La caratterizzazione sopraffina della Dickinson fa emergere tutte le qualità ma anche tutti i dubbi e le contraddizioni di una donna che aspirava ad un’esistenza esemplare, quasi pura; solo una bravissima attrice poteva cogliere tutte le sfumature di un personaggio così complesso e Cynthia Nixon, l’indimenticabile Miranda Hobbes della serie HBO Sex And The City, offre una delle interpretazioni più sensazionali della sua carriera. Segnaliamo inoltre anche le ottime prove del supporting cast, dove spiccano il premio Oscar Keith Carradine e Jennifer Ehle.
A Quiet Passion ha tutte le carte in regola per piacere al pubblico: la sua narrazione semplice eppure così ispirata e commovente tocca le corde giuste dello spettatore, rendendo giustizia ad una figura di primo piano della letteratura mondiale.