Ha debuttato negli States qualche giorno fa una delle serie più attese dell’estate 2018: Sharp Objects, nuova miniserie del canale via cavo HBO, è un thriller psicologico ispirato al romanzo d’esordio di Gillian Flynn, Sulla Pelle; la scrittrice, diventata famosa al grande pubblico grazie al film L’Amore Bugiardo – Gone Girl, è coinvolta in prima persona nello show come produttrice esecutiva e sceneggiatrice. Il progetto in otto episodi interamente diretto da Jean-Marc Vallée (Dallas Buyers Club, Big Little Lies) vede la splendida Amy Adams, una delle dive del cinema contemporaneo, nel suo primo ruolo importante sul piccolo schermo.
UNA GIORNALISTA RITORNA PER LAVORO NELLA SUA CITTADINA D’ORIGINE
Camille Preaker (Amy Adams) è una giornalista di cronaca nera: nel pilot ci viene mostrata come una persona problematica dal passato difficile. Il direttore del giornale per cui lavora la manda in missione nella sua cittadina d’origine, Wind Gap, per scrivere un’inchiesta sugli omicidi di due giovani ragazze. Ritornata a casa, Camille comincia a lavorare sul caso; nonostante ciò, il rapporto complicato con la madre Adora (Patricia Clarkson) e le storie delle due vittime le riportano alla mente gli anni traumatici della sua adolescenza.
UN GIALLO D’AUTORE IN PURO STILE HBO
Creato dalla navigata autrice televisiva Marti Noxon, Sharp Objects si presenta ai telespettatori come un prodotto con le caratteristiche tipiche del giallo; tuttavia, come alcuni grandi show HBO hanno già fatto in passato, l’obiettivo della miniserie è quello di raccontare la provincia americana più profonda. Il pilot mescola alcuni elementi che abbiamo visto in True Detective (la caccia al responsabile dei delitti, un probabile serial killer) con l’ermetismo introduttivo di Big Little Lies: infatti l’espediente narrativo principale è quello di non svelare subito il background dei vari personaggi.
È proprio la serie antologica premio Emmy dello scorso anno la maggiore fonte di ispirazione di Sharp Objects, soprattutto dal punto di vista stilistico: Jean-Marc Vallée, regista di Big Little Lies, intreccia flashback, realtà e visioni oniriche per creare, assieme al contributo della colonna sonora, l’atmosfera opprimente di una cittadina che non ha nulla da offrire ai propri abitanti. Proprio per questo motivo Camille, donna dall’indole ribelle eppure profondamente segnata dalla sofferenza, è andata via da Wind Gap; il main character interpretato da un’intensa Amy Adams non riesce però a lasciarsi il passato alle spalle, per colpa anche di eventi che ricordano in maniera sinistra la sua giovinezza.
La brillante messa in scena di Vallée, supportata dallo script della showrunner, sottolinea la desolazione umana (l’inquadratura spettrale iniziale mette le cose in chiaro fin da subito) di un microcosmo soffocante, abitato da individui (come la madre di Camille, interpretata da una bravissima Patricia Clarkson) che, rinchiusi nella gabbia di un ambiente gretto e provinciale, non hanno trovato nella loro vita la strada verso la felicità.
La prima puntata di Sharp Objects, che in Italia andrà in onda a settembre su Sky Atlantic, è un buon punto di partenza per uno show che potrebbe regalare grandi soddisfazioni ai telespettatori più esigenti.
Vi terremo aggiornati sulla messa in onda italiana.