“Il mondo di Breaking Bad sta prendendo forma e alla fine della quarta stagione ci saremo quasi arrivati, anche se bisognerà ancora attendere un po’.”. Le parole di Bob Odenkirk, protagonista di Better Call Saul, in una recente intervista a Variety confermano le voci che si erano alimentate negli ultimi mesi (grazie anche alle dichiarazioni degli showrunner Vince Gilligan e Peter Gould): l’universo narrativo dello spin-off più famoso della televisione entrerà sempre di più in contatto con quello della serie madre. L’entrata in scena di Gus Fring, uno degli iconici villain di Breaking Bad, aveva già lanciato lo scorso anno dei segnali in tal proposito ma, dopo aver visto il primo episodio della nuova stagione (in Italia lo show è un’esclusiva Netflix), Better Call Saul ha definitivamente intrapreso un percorso più oscuro rispetto ai suoi esordi.
UNA PREMIÈRE INTRODUTTIVA CHE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
La prima puntata del 2018 mette in scena tutte le linee narrative principali: Jimmy (Bob Odenkirk) viene a sapere della morte del fratello Chuck (Michael McKean); l’uomo è sotto shock ma può contare sul supporto di Kim (Rhea Seehorn). Intanto, sempre ad Albuquerque, Mike (Jonathan Banks) accetta il lavoro di consulente della sicurezza per la Madrigal mentre Gus (Giancarlo Esposito), con Hector Salamanca (Mark Margolis) momentaneamente fuori dai giochi per colpa di Nacho (Michael Mando), si trova a dover gestire una situazione spinosa.
LA METAMORFOSI DI JIMMY IN SAUL GOODMAN È ORMAI AVVIATA
Dopo il colpo di scena del finale di stagione dello scorso anno, Better Call Saul decide di tirare il freno a mano con un episodio che si prende i suoi tempi per preparare il terreno ad una stagione che si preannuncia come la più intensa della storia della serie. Gli elementi che saltano più all’occhio di Fumo, titolo italiano della puntata, sono sostanzialmente due: il cold open iniziale e gli ultimi minuti della première.
Le prime scene che aprono ogni stagione di Better Call Saul ritraggono la vita di Jimmy McGill, più famoso con il nome d’arte di Saul Goodman, dopo gli eventi di Breaking Bad: il nostro (anti)eroe, in fuga da Albuquerque, si è rifugiato sotto falso nome nella città di Omaha, dove lavora in un fast food all’interno di un centro commerciale. Nelle prime tre annate questa particolare sottotrama, quasi muta e in bianco e nero (con sequenze dalla durata media di 6 minuti), ci ha mostrato un Jimmy rassegnato per la sua nuova vita ma relativamente tranquillo nei panni di Gene Takavic; quest’anno però vediamo il personaggio interpretato da uno straordinario Bob Odenkirk nervoso, seriamente preoccupato per la sua incolumità. Il minutaggio più ampio del salto in avanti dell’apertura suggerisce un’ipotesi plausibile: in futuro la storyline di Gene potrebbe essere molto importante nell’economia della serie (l’attore e Vince Gilligan hanno fatto alcune affermazioni che aprono a questa possibilità).
Tuttavia, alla fine della puntata, assistiamo ad una svolta decisiva per la caratterizzazione del personaggio principale di Better Call Saul: Jimmy si trova ad un punto di non ritorno, la metamorfosi in Saul Goodman sta quasi giungendo al suo compimento. Basta osservare l’espressione di Kim (una bravissima Rhea Seehorn) per comprendere il processo irreversibile di cambiamento di McGill jr.: la donna stenta a riconoscere l’uomo che ama. Gli spettatori sanno benissimo che la trasformazione del protagonista è inevitabile ma la grande forza della creatura AMC è che noi, nonostante tutto, tifiamo affinché Jimmy non diventi l’avvocato-macchietta dei criminali di Breaking Bad (gli stessi che in questa première, dopo l’ictus che ha colpito Hector Salamanca, devono correre ai ripari per evitare minacce interne ed esterne).
La notizia del rinnovo per una quinta stagione, in grandissimo anticipo rispetto al passato, è un segnale di fiducia del network via cavo nei confronti dei due showrunner; sembra proprio che Gilligan e Gould abbiano le idee molto chiare per il futuro di un prodotto che punta sempre ad alzare l’asticella. Vedremo se anche quest’anno Better Call Saul riuscirà a superarsi.