Amiche di Sangue rispecchia bene il tipo di cinema che, ormai da anni, viene stabilmente presentato al Sundance: Thoroughbreds (questo il titolo originale) è una commedia indie nella quale si mischiano altri generi come il thriller e il noir. Si tratta di una variazione sul tema, come già era successo con il ben più riuscito I Dont’t Feel at Home in This World Anymore.
Il film d’esordio di Cory Finley racconta di un’amicizia fra due ricche adolescenti del Connecticut; Amanda (Olivia Cooke) è una sociopatica “criminale” ( sotto processo per aver ucciso un suo cavallo rimasto zoppo), mentre Lily (Anya Taylor-Joy) è una ragazza modello, educata e bravissima a scuola. Quest’ultima è infatti stata pagata dalla madre di Amanda per darle ripetizioni e aiutarla per i test di ammissione al college. Trovandosi ogni giorno per studiare, le due diventano grandi amiche, tanto da progettare insieme l’omicidio del padrino di Lily, interpretato da Paul Sparks (visto in House of Cards). Ad aiutarle ci sarà uno spacciatore, Tim, interpretato da Anton Yelchin nella sua ultima apparizione sul grande schermo.
Cory Finley ha a disposizione due dei più interessanti talenti del cinema americano contemporaneo. Olivia Cooke era la Rachel di Quel Fantastico Peggior Anno della mia Vita, nonché una dei protagonisti di Ready Player One; Anya Taylor-Joy ha fatto invece parte del cast del sorprendente The Witch e di Split di M. Night Shyamalan. Le due attrici sono la cosa migliore di Amiche di Sangue, una scelta di casting perfetta. Grazie a due modi di recitare e a due fisici diversi, le due sono infatti perfettamente complementari, come nei migliori “buddy movie”: tanto è seducente e sicura di se Anya Taylor-Joy quanto è apatica e “spenta” Olivia Cooke.
Il regista, inoltre, nonostante sia al suo primo lungometraggio, è capace di riprenderle perfettamente. Amiche di Sangue è costruito in modo molto preciso, analogamente a un film, per esempio, come Still Life. Cory Finley, come Uberto Pasolini, non si distanzia mai dalla ripresa semplice, geometricamente studiata e ossessivamente precisa della scena. Il film riesce così a trasmettere un senso di apatia, noia e monotonia che si sposa perfettamente con la piccola periferia americana.
Il problema semmai sta nella sceneggiatura. Cory Finley ha scritto un film che funziona benissimo finché rimane nel territorio del “buddy movie” e della commedia. Ma Thoroughbreds rimane un “buddy movie” anche quando si dovrebbe trasformare in thriller, facendo sembrare un progetto di omicidio come una normale uscita fra amiche. Se l’intento del regista era quello di raccontare la follia di due giovani viziate, Amiche di sangue è infatti un fallimento. Se invece per Cory Finley l’importante era mettere in scena una grande amicizia femminile, allora possiamo considerare l’autore americano come uno dei migliori registi emergenti.
Amiche di Sangue è in sala dal 2 agosto con Universal Pictures.