Most Beautiful Island è “ispirato a eventi realmente accaduti”, ovvero alla vita della regista e protagonista del film, Ana Asensio, immigrata dalla Spagna agli Stati Uniti in cerca di fortuna. Nel suo esordio alla regia interpreta Luciana, una donna di Madrid che a seguito di un doloroso incidente è scappata a New York, attirata dalle infinite possibilità che (teoricamente) offre la Grande Mela. Le sue giornate scorrono dunque divise fra un lavoretto e l’altro; distribuisce volantini, poi fa la babysitter e infine riceve una misteriosa offerta di lavoro da una sua amica, la quale le promette grandi guadagni con il minimo impegno.
Nella realizzazione, Most Beautiful Island sembra una delle produzioni “iper-indipendenti” di Steven Soderbergh, come The Girlfriend Experience o qualche sequenza di Unsane o Mosaic. Il film di Ana Asensio infatti è realizzato con pochi soldi, mezzi scarsi e pochi attori professionisti. Ciò lo fa sembrare a tratti un lavoro quasi amatoriale, nel quale a componenti importanti come i costumi, la colonna sonora o la fotografia non è stata riservata la dovuta attenzione. La pellicola è girata in analogico su 16mm per poi esser riconvertita in 2k, ma in più di un’occasione vi sono dei problemi di messa a fuoco che non possono che venir accentuatati dalla morbidezza del supporto, e l’incontrollato proliferare del disturbo alle basse luci non è in alcun modo compensato da un’illuminazione notturna (o da una postproduzione) che contribuisca a restituire un risultato meno grossolano. Insomma, i presupposti per arrivare in sala (con un lungometraggio di soli 87 minuti) forse non erano solidissimi, soprattutto considerati gli standard minimi di qualità tecnica cui lo spettatore è ormai abituato.
Most Beautiful Island avrebbe quindi forse dato il suo meglio nella forma del mediometraggio, concentrandosi a livello di storytelling sugli ultimi minuti, quelli nei quali finalmente scopriamo qual è il “misterioso” lavoro con il quale Luciana potrà guadagnare centinaia di dollari. Nel finale il film regala infatti degli spunti straordinari, che avrebbero meritato di essere il vero fulcro della narrazione, e che se presentati prima avrebbero permesso alla regista e sceneggiatrice di costruire qualcosa di più solido. E invece il percorso che porta a quella conclusione ha il sapore del già visto e già scritto, un’occasione mancata che però lascia intravedere in filigrana un talento che potrebbe sorprendere in futuro.
Most Beautiful Island sarà in sala dal 16 agosto su distribuzione EXIT media.