Il regista Marc Forster e Ewan McGregor si riuniscono, dopo il thriller Stay del 2005, nel nuovo live action della Disney Ritorno Al Bosco Dei 100 Acri, in sala dal 30 agosto. Protagonista è Christopher Robin, il bambino che accompagna l’orsetto Winnie the Pooh e tutta la compagnia di strampalati peluche che abitano il Bosco dei 100 Acri nelle tante avventure che appassionano da quasi un secolo bambini e adulti.
Ewan McGregor è Christopher Robin nell’adattamento firmato Disney
In questo adattamento, liberamente tratto dal libro originale Winnie Puh di A. A. Milne del 1926, Christopher Robin (Ewan McGregor) è un contabile di circa quarant’anni, impegnato in un lavoro di responsabilità che non gli permette di liberare la propria creatività né di trascorrere del tempo con la sua famiglia. La moglie Evelyn (Hayley Atwell) e la figlia Madeline (Bronte Carmichael) si sentono trascurate e deluse dall’uomo che Christopher è diventato, dimenticando le avventure che da bambino viveva con i suoi amici di peluche; ora è concentrato soltanto sul lavoro, necessario per sopravvivere in una Londra che si prepara ad affrontare un’altra guerra. Il suo amico di peluche tenero e imbranato, capace di risolvere (spesso per caso) le situazioni più difficili – metafora dell’amicizia e delle difficoltà legate alla crescita – sembra essere finito nel dimenticatoio, insieme agli altri animaletti del bosco.
Ma è proprio durante i giorni più bui che gli amici più cari tornano ad animare le grigie mattinate di Christopher Robin catapultando il contabile nel Bosco dei 100 Acri, un posto che esiste realmente e circonda la casa dove il protagonista ha trascorso il periodo più felice della sua vita (la sua infanzia). L’orsetto Winnie, rattoppato e affamato, riappare all’improvviso nella vita di Christopher, attratto come sempre dal miele e, immancabilmente, riempie la casa di gioia, conducendo il suo amico verso una serie di rocambolesche avventure che lo riavvicinano alla sua famiglia, in particolare alla figlia Madeline. Insieme al gruppo di iconici animaletti di pezza Tigro, Hi-Ho, Pimpi, Tappo, Kanga, Uffa e Ro, Christopher Robin deve ritrovare dei documenti importanti di lavoro e conquistare la fiducia del suo capo ma prima si trova costretto ad indagare su se stesso e sulle priorità da riordinare nella sua vita personale e lavorativa.
Una nuova avventura riporta Winnie e tutti i suoi amici al Bosco dei 100 Acri
A pochi mesi dall’uscita in sala di Vi Presento Christopher Robin, biopic di Simon Curtis sull’autore di Winnie Puh A. A. Milne, la Disney propone un live action che presenta una lavorazione in CGI particolarmente meticolosa, una regia attenta e un protagonista che incarna con grande stile tutte le sfumature del Christopher Robin adulto rimasto ancora un po’ bambino. Come per La Bella E La Bestia (dove McGregor interpreta il candelabro) anche questa volta la Disney fa centro nel trasformare i cartoni animati in esseri umani, mettendo a frutto la grande professionalità del regista di Neverland – Un Sogno Per la Vita e degli attori scelti per interpretare i protagonisti, compresi i doppiatori (nella versione in lingua inglese interpreti del calibro di Jim Cummings, Brad Garrett, Peter Capaldi, Sophie Okonedo e Toby Jones prestano le loro voci a Winnie, Tigro, Pimpi, Hi-Ho, Tappo, Kanga, Uffa e Ro).
Elementi reali e immaginari viaggiano insieme con la magia dell’animazione
Caratterizzato da una narrazione adulta, la sceneggiatura di Alex Ross Perry e Allison Schroeder non snatura la particolarità dell’opera originale privilegiando l’aspetto giocoso dalla morale sottile, ricordandoci quanto la spensieratezza dell’infanzia debba ogni tanto irrompere nella quotidianità della vita adulta per riscoprirne le gioie e goderne con i propri familiari.
La peculiarità di Ritorno Al Bosco Dei 100 Acri tuttavia non sta nel plot ma nella complementarietà degli elementi: i personaggi di peluche non sono ricreati completamente in CGI ma sono degli animatronic che prendono vita con l’animazione computerizzata, rendendo la loro consistenza fedele a quella dei veri animaletti di pezza. La fotografia non è particolarmente luminosa ma privilegia le atmosfere nebbiose, che trascinano lo spettatore in una Londra anni Trenta particolarmente realistica. Riuscitissima la scelta di Ewan McGregor, magnifico nel complesso ruolo di Christopher Robin; il suo personaggio è un uomo carico di responsabilità ma anche un bambino cresciuto, con una mente dalla spiccata fantasia, intrappolata negli abiti di un grigio contabile.
Winnie the Pooh, doppiato nella versione italiana da Marco Bresciani, è sempre rappresentato con la sua goffaggine e voce flebile; tuttavia il legame con l’amico Christopher Robin è fortissimo, pronto a dargli una mano in ogni circostanza. Come un vero e proprio comprimario in carne e ossa l’orsetto interagisce con il protagonista riuscendo nella difficile operazione di distacco dal mondo dei cartoni animati per immergersi nella realtà, centrando l’obiettivo che la Disney sicuramente si pone quando decide di potenziare i cartoni animati realizzando dei live action.
Ritorno Al Bosco Dei 100 Acri è un film destinato ai più piccoli ma affronta tematiche molto care agli adulti: dalla famiglia al sacrificio sul posto di lavoro fino all’amicizia e alla lealtà, anche nelle sue accezioni più infantili. Un lungometraggio che rimane nel cuore e che per qualche ora è capace di trasportare il pubblico nel mondo immaginario di Winnie the Pooh.