Sin dal suo esordio nel 1992 (I Ribelli del Dio Neon), Tsai Ming-Liang non ha mai abbondato la sua idea di cinema fondata sul rigore e sul minimalismo. Le sue opere sono tutte costruite su uno stile comune: camera fissa, primi piani, colonna sonora quasi assente e storie che hanno spesso a che fare con la solitudine. Da sempre beniamino dei festival (al Lido vinse il Leone d’Oro nel ’94 con Vive l’Amour), il regista taiwanese ha portato fuori concorso alla 75. Mostra del Cinema di Venezia Your Face (il titolo originale è Ni de Lian), un’opera senza trama o narrazione, nonché un esempio poco riuscito di video-arte che si salva grazie alla colonna sonora di Ryuichi Sakamoto.
Per la prima volta, infatti, in un film di Liang viene usata della musica. La collaborazione fra i due artisti è cominciata l’anno scorso, qua al Lido, quando Sakamoto era presente per un documentario su di lui (Ryuichi Sakamoto: Coda) e Liang era in concorso nella sezione VR. Il primo ha regalato alcuni pezzi al secondo, dicendogli di “farci ciò che meglio credeva”. Una sinergia simile a quella fra Godfrey Reggio e Philip Glass, autori (uno del film e uno della colonna sonora) di Koyaanisqatsi e di Visitors, film dal quale Liang ha sicuramente tratto ispirazione.
Nasce così Your Face, ovvero una collezione di primi piani di sconosciuti girati fra le vie di Tapei e ritmati dalla musica di Sakamoto. Un’opera di cui essere sospettosi, dal momento che per tutti i settantasei lunghi minuti il film sembra essere stato fatto in fretta, montato e girato per essere portato in qualche festival e per sperare di trovare una distribuzione internazionale. Giunto ormai ai sessantuno anni d’età, Tsai Ming-Liang sembra essere arrivato alla fine di una carriera comunque gloriosa e costellata da premi importanti come il Leone d’oro e il premio speciale della giuria del Festival di Venezia nel 2013.
Your Face è dunque nulla di più del risultato di una collaborazione fra due amici, un perfetto film da festival che Alberto Barbera ha saggiamente messo fuori concorso, così da non rovinare il lavoro straordinario fatto per la selezione ufficiale di Venezia75. Un lavoro dimenticabile che quasi sicuramente non sarà distribuito nel nostro paese.