La 75. Mostra del Cinema di Venezia passerà alla storia, a prescindere dai premi, per la lunghezza media dei film presentati: quasi sempre sopra le due ore e spesso attorno alle tre. Da Giornate degli Autori arriva invece un film di novanta minuti come C’est ça l’amour , il quale, oltre ad essere un ottimo lavoro, è stato insignito del premio Director’s award dalla giuria presieduta da Jonas Carpignano (A Ciambra).
La pellicola di Claire Burger racconta di Mario (Bouli Lanners), un ordinario funzionario pubblico italo-francese alla prese con tre donne: la ormai ex moglie e le due figlie. La più giovane, Frida (Justine Lacroix), ha 14 anni, detesta il padre ed è innamorata di una sua compagna di classe; Niki (Sarah Enochsberg), invece, ha diciassette anni, è arrabbiata con la madre e non vede l’ora di andarsene di casa. Per riconquistare la moglie, Mario si iscriverà in un corso che ha luogo nel teatro dove lavora quest’ultima.
Fino a qualche anno fa si sarebbe inquadrato C’est ça l’amour come un film commerciale (con accezione dispregiativa). Consci che la differenza con il cinema d’autore è sempre più lieve, siamo contenti che una pellicola così sia finita in una sezione di Venezia75; perché portandolo in laguna l’hanno visto i produttori, i distributori e gli esercenti. Il film di Claire Burger è infatti un ottimo prodotto, scritto e girato con cura e relativamente semplice da portare in sala in tutta Europa.
Si tratta di un classico dramma familiare, nel quale due coniugi non si parlano, non si amano e devono comunque venire a patti perché hanno dei figli in comune. Ciò che però eleva l’opera di Claire Burger al di là del film ordinario sono gli attori e il modo in cui vengono diretti. Scritti splendidamente, i tre protagonisti del film (padre e figlie) vivono tre vite diverse che si incrociano soltanto la sera quando si incontrano a casa. Mario segue il corso di teatro, mentre di Frida e Niki vengono raccontati i primi amori e le prime esperienze sessuali. Gli archi narrativi di questi personaggi sono perfettamente congegnati e soprattutto raccontati con grande equilibrio, senza che cadano mai nel cliché.
C’est ça l’amour è infatti un film essenziale, di poco più di 90 minuti (un “lusso” in questa Venezia75) e che possiede tutto quello che serve per piacere ai cinefili, ai giornalisti e al grande pubblico (non a caso ha portato a casa un premio che viene assegnato da un giuria di 28 appassionati di cinema provenienti da tutto il mondo).
Ci auguriamo che il film possa trovare la via delle sale.