Dopo il grande successo (ben più di 120 milioni di dollari incassati in tutto il mondo) ottenuto con La Teoria Del Tutto, la pellicola sulla vita di Stephen Hawking che ha permesso ad Eddie Redmayne di aggiudicarsi l’Oscar come Miglior Attore Protagonista nel 2015, il regista inglese James Marsh si cimenta nuovamente con il biopic dirigendo Colin Firth e Rachel Weisz nel film Il Mistero Di Donald C., che racconta la straordinaria odissea del velista amatoriale Donald Crowhurst. Il lungometraggio, uscito in Italia il 5 aprile su distribuzione Adler Entertainment, arriva ora in home video su distribuzione CG Entertainment e Adler.
UN UOMO CHE VUOLE SPINGERSI OLTRE I PROPRI LIMITI
Donald Crowhurst (Colin Firth), ingegnere elettronico con la passione per la vela, decide di tentare nel 1968 un’impresa quasi impossibile: partecipare alla Golden Globe Race del Sunday Times per diventare il velista più veloce a circumnavigare il globo in solitaria senza soste. I rischi che corre sono tanti ma, con in gioco il posto di lavoro e la sua casa, sceglie comunque di affrontare la sfida lasciando la moglie Clare (Rachel Weisz) e i suoi figli a terra per imbarcarsi in un’avventura a bordo del trimarano Teignmouth Electron.
UNA STORIA VERA CHE RACCONTA L’IRRAZIONALITÀ UMANA
James Marsh, premio Oscar nel 2009 per il documentario Man On Wire, è un cineasta che si trova a proprio agio quando mette in scena storie realmente accadute e in Il Mistero Di Donald C. si conferma un autore in grado di cogliere tutti gli aspetti legati ad una determinata vicenda, soprattutto analizzando il punto di vista dei protagonisti. Lo script di Scott Z. Burns (Contagion, The Bourne Ultimatum, The Informant!) si focalizza in particolar modo sulla caratterizzazione psicologica dei coniugi Crowhurst e, per rendere credibile la loro evoluzione, Marsh sfrutta alla perfezione due interpreti straordinari come Colin Firth e Rachel Weisz.
Firth impersona un personaggio estremamente complesso e in lotta con se stesso, diviso tra l’amore nei confronti della sua famiglia e la voglia di dimostrare agli altri di poter compiere qualcosa di difficilmente realizzabile (è un uomo che nella vita ha collezionato molti fallimenti). L’isolamento in mare, tra condizioni igienico-sanitarie proibitive e pericoli quotidiani, mette davvero a dura prova la sua integrità fisica e mentale ma Donald trova durante la traversata una pace interiore quasi ultraterrena a cui non riesce più a rinunciare (soprattutto se consideriamo le continue pressioni che la vita gli ha riservato).
Nell’impresa tentata dal velista il ruolo svolto della stampa è stato determinante, nel bene e nel male: il personaggio dell’addetto stampa Rodney Hallworth (un fenomenale David Thewlis) è cruciale per capire il cinismo dei mezzi di informazione, capaci di esaltare ma anche di distruggere la vita delle persone solo per vendere un maggior numero di copie o realizzare ascolti; in questo senso, la vera vittima del tritacarne mediatico è la moglie di Donald interpretata da Rachel Weisz (la donna, preoccupata per le sorti del marito, si trova suo malgrado al centro dei riflettori).
Con il materiale che Marsh aveva a disposizione, Il Mistero Di Donald C. rischiava di diventare un prodotto scialbo adatto semplicemente ad un pubblico generalista di estrazione televisiva (ricordiamo che il film è prodotto dalla BBC); tuttavia la forza del racconto, la bravura degli attori e la rappresentazione accurata da parte del regista hanno scongiurato una deriva fortemente melò (in stile fiction Rai), regalandoci un’intensa pellicola nazional-popolare inglese che offre molteplici spunti di riflessione.