Nella sua pur breve carriera cinematografica (e televisiva), le opere del regista britannico Andrew Haigh si sono sempre caratterizzate per la particolare attenzione nei confronti dei rapporti sentimentali (concentrandosi soprattutto sul mondo omosessuale). Dopo Weekend, l’acclamato 45 Anni (con una straordinaria Charlotte Rampling) e la serie TV HBO Looking, Haigh firma Charley Thompson – Lean On Pete, produzione anglo-americana in concorso alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ora disponibile in edizione DVD su distribuzione CG Entertainment e Theodora Film.
Lean On Pete è interamente incentrato sul dramma di un adolescente.
Charley Thompson (Charlie Plummer) è un ragazzo di quindici anni che vive con il padre (Travis Fimmel) spostandosi di continuo nel Nord-Ovest americano. Il suo desiderio più grande è quello di avere una casa tutta sua e frequentare la stessa scuola per più di sei mesi: il genitore infatti lavora in un magazzino ed è difficile per lui trovare stabilità. A Portland, in Oregon, Charley trova un lavoro estivo presso un allevatore di cavalli (Steve Buscemi) e qui comincia ad affezionarsi al cavallo da corsa Lean On Pete.
Il regista britannico con Charley Thompson – Lean On Pete si conferma un autore dalla grandissima sensibilità.
Dopo il successo di critica di Weekend e 45 Anni, Haigh decide questa volta di non raccontare una love story per concentrarsi invece sulle vicissitudini di un giovane che, nonostante tutte le avversità, riesce a trovare la forza per andare avanti e mantenere viva la speranza in una vita serena. Il trattamento della storia di Charley Thompson – Lean On Pete ricorda quello visto in Manchester By The Sea: il personaggio di Charley è infatti molto simile a quello di Lee Chandler (interpretato dal premio Oscar Casey Affleck), e a dispetto della sua giovane età interiorizza con apparente noncuranza tutto il grande dolore che prova (nel corso del film sarà vittima di eventi che si susseguiranno inesorabili) ma – a differenza del personaggio scritto da Lonergan – vedrà infine il suo malessere esplodere come una bomba a orologeria. Il merito maggiore della pellicola è quello di non cadere mai nello stucchevole e, con questo materiale a disposizione, il rischio maggiore era proprio quello che uscisse fuori un patetico melò strappalacrime. Andrew Haigh, che del film è anche sceneggiatore, dimostra grande dimestichezza dietro la macchina da presa: la sua regia “invisibile” (ovvero la capacità di rendere la sua direzione impercettibile agli occhi dello spettatore) è sempre al servizio della storia, alternando piani sequenza e riprese tradizionali in maniera molto fluida e naturale. Bisogna anche sottolineare le scelte azzeccate nel casting: in questo film sono tutti bravissimi, da Chloë Sevigny a Thomas Mann ma ad emergere sono Steve Buscemi (ma conosciamo tutti l’immensa bravura dell’attore americano) e un sorprendente Travis Fimmel nel ruolo del padre di Charley, nella migliore interpretazione della sua carriera (il protagonista di Vikings mette in questo modo a tacere i suoi detrattori). Non possiamo però non considerare il giovane Charlie Plummer, la stella più luminosa di Lean On Pete che dimostra un grandissimo talento e si candida a diventare uno dei giovani attori più interessanti della scena internazionale.
Charley Thompson – Lean On Pete non è un film originale ma è la dimostrazione di come una splendida messa in scena e una scrittura lineare ma chirurgicamente precisa possano veramente fare la differenza e regalarci un’opera di grande valore.