Scordatevi la Los Angeles ammaliante cui ci ha abituato la narrativa cinematografica degli ultimi anni: Nella Tana dei Lupi chiarisce sin dalla sua premessa che – dati alla mano – se c’è una capitale delle rapine negli USA, quella è proprio L.A..
È su questo dato che fa leva sin da subito il film, che è ora disponibile in edizione home video su distribuzione Koch Media / Key Fims. La pellicola dello sceneggiatore Christian Gudegast (Attacco al Potere II), che qui oltre a co-firmare lo script è al suo debutto registico, è uno spietato crime con venature heist incentrato sulle vicende di un temibile gruppo di rapinatori professionisti di provenienza paramilitare. Alternando con grande efficacia le più classiche dinamiche della ‘caccia al ladro’ con sviluppi che si concentrano sui preparativi di un ingegnosissimo ‘colpo grosso’, Den of Thieves (questo il titolo originale) garantisce due ore e venti di adrenalina che scorrono straordinariamente bene, riproponendo con intelligenza paradigmi narrativi particolarmente cari al pubblico maschile.
Il cast, perfettamente centrato, ha il suo fiore all’occhiello nel detective dai modi spicci ‘Big Nick’ O’brien, maschera piuttosto stereotipata ben portata in scena da Gerard Butler, ma tra le folte schiere di criminali che rendono la vita difficile al poliziotto annovera volti noti come Pablo Schreiber (indimenticato ‘Pornobaffo’ di Orange Is The New Black, qui con il fisico di chi sta provando con tutto l’impegno a trovare un ingaggio in qualche cinecomic) e il rapper 50 Cent.
La regia di Gudegast, alla sua prima prova, è già sorprendentemente matura, e con la complicità di un’insolitamente affollata editing room (ben tre montatori) garantisce un ritmo capace di incollare lo spettatore allo schermo. A rappresentare i principali punti di forza del titolo, però, sono altri due componenti del cast tecnico: da una parte il direttore della fotografia Terry Stacey, che fa un lavoro straordinario nell’affidarsi a panoramiche di larghissimo respiro e drone camera (ricordando non poco i migliori momenti di True Detective 2) e restituisce inquadrature notturne particolarmente colorate e dettagliate, dall’altra il talentuosissimo Cliff Martinez, che offre un eccellente commento sonoro ossessivo e a tratti lisergico ricordando il suo mirabile lavoro per The Neon Demon (o per altri film di Refn).
Nella Tana dei Lupi sembra scorrere come il più tradizionale dei polizieschi, ma è in realtà uno strano e riuscito ibrido di una moltitudine di generi, dal western urbano al noir, dal thriller psicologico al caper, passando per l’action. Senza dubbio un film di genere (con tutti i ‘limiti’ che ciò può comportare), ma anche un titolo confezionato con grandissima cura e talento, tanto che il successo in sala ha già garantito a Gudegast la possibilità di un sequel. Consigliato senza alcun dubbio agli amanti del crime, e non solo.