Michele Soavi è uno degli esponenti più illustri del cinema di genere italiano anni Ottanta/Novanta: il regista milanese, che tornerà in sala il 27 dicembre con La Befana Vien Di Notte (con Paola Cortellesi e Stefano Fresi), ha girato nel corso della sua carriera pellicole cult come Deliria, La Setta e Dellamorte Dellamore (il cineasta vanta anche una produzione televisiva molto prolifica). Uno dei film più famosi di Soavi è La Chiesa, lungometraggio horror del 1989, disponibile in blu-ray su distribuzione CG Entertainment (anche in un’imperdibile edizione speciale limitata, numerata e autografata).
UNA CATTEDRALE TEDESCA NASCONDE SEGRETI TERRIBILI
Il bibliotecario Ewald (Tomas Arana) ha il compito di catalogare, all’interno di una chiesa in Germania, alcuni manoscritti. Entrando in confidenza con Lisa (Barbara Cupisti) e con altre persone, tra cui la figlia del sacrestano Lotte (una giovanissima Asia Argento), ben presto il nostro protagonista matura una strana convinzione: secondo Ewald, la cattedrale nasconde nelle fondamenta un terribile e demoniaco segreto di un eccidio medioevale, in cui un gruppo di Cavalieri Teutonici uccise gli abitanti di un villaggio in odore di stregoneria lasciando viva solo un’adolescente (straordinariamente identica a Lotte).
LA CHIESA RAPPRESENTA UNA DELLE VETTE DELL’HORROR ITALIANO ANNI OTTANTA
Scritto e prodotto da Dario Argento (che ha avuto il merito di produrre in quegli anni le pellicole di un altro importante esponente dell’horror nostrano, Lamberto Bava), La Chiesa rappresenta, assieme a Dèmoni, una delle vette del cinema di genere in Italia nella seconda metà degli anni Ottanta. Utilizzando un’ambientazione gotica, Soavi realizza un film in cui a dominare sono gli elementi demoniaci e soprannaturali: l’opera ci introduce in un microcosmo dove il Male, dopo secoli di apparente tranquillità, torna a seminare il panico attraverso il contagio, non lasciando scampo a nessuno.
Come un buon b-movie italiano di culto che si rispetti, più che la sceneggiatura (La Chiesa ha una trama tutt’altro che originale) il vero punto di forza del lungometraggio è la capacità del regista nella messa in scena: inquadrature suggestive e soluzioni visive ricercate rendono l’horror di Soavi una pellicola che si distingue dalla massa.
Certo, uno spettatore del 2018, di fronte ad alcune scene, potrebbe sorridere: alcuni buchi di trama sono evidenti e gli effetti speciali, nonostante siano curati dal grande Sergio Stivaletti, appaiono datati agli occhi di un pubblico più giovane. Tuttavia, l’atmosfera sinistra che si respira nel film (grazie anche al contributo della colonna sonora di Keith Emerson, di Philip Glass e dei Goblin) e l’approccio cinematografico dell’autore milanese hanno contribuito a far diventare La Chiesa un cult apprezzato in tutto il mondo.
Gli amanti dell’horror italiano adoreranno alla follia la nuova edizione in blu-ray mentre i cinefili più giovani avranno la possibilità di recuperare l’opera di un filmmaker che ha influenzato, tra gli altri, un certo Quentin Tarantino.