Dopo l’ottima accoglienza al Festival de Cannes è arrivato nelle sale italiane il 25 ottobre con 01 Distribution Euforia, secondo lavoro da regista di Valeria Golino che segue al bellissimo esordio di Miele.
La pellicola, prodotta da HT Film e Indigo Film con Rai Cinema, racconta la storia di Matteo (Riccardo Scamarcio), un esuberante imprenditore di successo che è l’unico depositario di un triste segreto: l’inarrestabile evoluzione del tumore al cervello di suo fratello maggiore Ettore (Valerio Mastandrea), taciturno insegnante con un figlio e con un matrimonio fallito alle spalle.
Per sfuggire al dolore e alla paura nonché per proteggere la madre dalla verità, Matteo decide di farsi carico del fratello malato e portarlo a casa sua, tra gli eccessi e l’euforia (anima e disamina di tutta la storia) che caratterizzano la sua vita, convinto che l’illusione della spensieratezza possa prolungare la vita del fratello: «Deve pensare di poter guarire: non deve sapere un cazzo!».
Valeria Golino scrive con Francesca Marciano, Valia Santella (qui la nostra intervista) e Walter Siti un film che a tratti mutua suggestioni care a Ozpetek come i pranzi di famiglia e l’omosessualità (quella del personaggio di Scamarcio), e a tratti le terrazze, i festini e gli ambienti clericali così ben raccontati da Sorrentino. Il linguaggio cinematografico della Golino si conferma particolarmente elegante, ponderato nei sentimenti e negli umori senza mai cercare forzatamente la commozione o cedere al pietismo, anche se qualche problema dello script emerge nella seconda parte della pellicola, nella quale a un rallentamento di ritmo si accompagna qualche divagazione di troppo e un tono non sempre verosimile (tra stormi di uccelli, balletti e pesci in faccia).
Questo lavoro costruito sulle metafore, sempre in equilibrio tra forma e contenuto, attinge a piene mani dalle esperienze internazionali della Golino attrice e riesce a donare a Riccardo Scamarcio una delle sue migliori interpretazioni; mentre Valerio Mastandrea si conferma essenziale, sempre al servizio del personaggio e senza alcuna vanità.
In tal senso la regia sembra essere perdutamente innamorata dei suoi interpreti, su ognuno dei quali si sofferma con dolcezza e attenzione, delineandone modi e maniere con precisione: Isabella Ferrari, ex moglie di Ettore, risulta così bellissima ma senza grinta; Marzia Ubaldi, madre dei due fratelli, premurosa e istrionica; Valentina Cervi, amica di Matteo, complicata confidente dilaniata dai suoi amori; Jasmine Trinca, fidanzata di Ettore, algida e rassegnata, e poi, ancora, un insolito Edoardo Albinati (scrittore Premio Strega nel 2016) porta in scena un oncologo disponibile al dialogo ma ferreo nelle indicazioni terapeutiche.
Tutto questo in un clima narrativo sì drammatico, ma sapientemente alleggerito da elementi della commedia. Un mix che rende Euforia un ottimo secondo lavoro, in cui Valeria Golino racconta la malattia e le dinamiche relazionali fatte di vicinanze e opposizioni, indebolite dai rancori ma tese verso nuove, potenti verità.