C’è sempre qualcosa di affascinante e allo stesso tempo pericoloso quando un regista decide di allontanarsi dal suo paese d’origine per girare un nuovo film. Asghar Farhadi, regista iraniano due volte premio Oscar per Una Separazione e Il Cliente , aveva già dato inizio al suo girovagare cinematografico con il film Il Passato, interamente in lingua francese. Con Tutti Lo Sanno, Farhadi decide di raccontare la realtà di un piccolo borgo spagnolo, lontano dalle grande città e vicino a una realtà contadina.
In occasione del matrimonio della sorella, Laura (Penelope Cruz) torna con i figli nel proprio paese natale, dove rivedrà tutti i componenti della sua numerosa famiglia e Paco (Javier Bardem), un amore del passato. Un rapimento improvviso sconvolgerà gli equilibri e alcuni segreti, a lungo rimasti sepolti, riaffioreranno.
Una cartolina dalla Spagna
Capiamo che c’è qualcosa di anomalo già nel lunghissimo incipit dedicato al matrimonio. Farhadi è estremamente affascinato da una cultura diversa dalla propria e tende a soffermarsi ed enfatizzare luoghi, scorci, personaggi e situazioni. Un folklore estremizzato condanna il film a un inevitabile ‘effetto cartolina’ che riempie gran parte della pellicola. Non aiuta la fotografia di Jose Luis Alcaine, caratterizzata da improvvisi squarci di luce e toni caldi sicuramente vicini al cinema spagnolo, eppure così lontani da un personale sguardo del regista. Tutto questo concorre a far ricoprire a Farhadi più la veste di un turista curioso che quella di un grande autore.
Agatha Christie dove sei?
Ci troviamo davanti a un mistery familiare che non riesce mai ad arrivare a una solida coralità, nonostante i tanti e rumorosi parenti della protagonista. La struttura narrativa non segue un andamento ordinato e si perde proprio nel suo centro: il mistero e le indagini sul rapimento. Come in un romanzo giallo in cui a nessuno interessa chi è il colpevole, il film si arena in una confusissima seconda ora dove si accavallano nuovi problemi, segreti e drammi.
A sostenere tutto questo troviamo la coppia più iberica di tutte, formata da una Penelope Cruz reclusa in un personaggio tutto urla e pianti disperati e Javier Bardem il quale, con una recitazione depotenziata, raccoglie i momenti più riusciti della pellicola.
Inoltre, dispiace costatare che Tutti lo Sanno delude in particolar modo nella scrittura, dove il regista è solito eccellere: la sceneggiatura rivela una serie di conflitti (il passato e il presente, i sentimenti e i soldi, la famiglia e il paese) che, tra le strette mura del borgo, vengono estremizzati e riportati a un senso quasi ancestrale.
Il paese è piccolo e la gente mormora
Nonostante tutto, la pellicola sembra possedere un cuore pulsante che però non riuscirà mai a venire alla luce. Raccontare che proprio chi ci conosce di più può abusare più facilmente di noi, avrebbe potuto essere da solo il tema in grado di sorreggere l’intera storia. Inoltre, il chiacchiericcio come possibile atto dannoso e/o mortale sarebbe stato un tema intrigante che non viene sufficientemente approfondito, rimanendo un semplice “il paese è piccolo e la gente mormora”.
Tutti sanno ogni cosa perciò rimaniamo in attesa di una svolta, di un colpo di scena che non arriverà mai. Tutti lo sanno come andrà a finire il film, ed è proprio questo il problema più grande.
In sala dall’8 novembre con Lucky Red.