Sullo sfondo dorato e medievale di Matera, il regista Claudio Sestieri costruisce un racconto in cui un caso psichiatrico si intreccia con storie di fantasmi appartenenti alla tradizione orientale. Proprio a causa di questo inaspettato accostamento, Seguimi può essere considerato un lungometraggio che si allontana drasticamente dagli standard attuali del cinema italiano. Lo scopo della pellicola, come afferma il regista stesso, è quello di “coniugare gli schemi del cinema d’autore con quelli del cinema di genere: pur mantenendo i miei classici temi del doppio e dell’assenza, con Seguimi mi sono confrontato anche con i meccanismi del thriller”. Prodotto da Blue Film, Eur Film, Green Film e Gris Medio, Seguimi uscirà nelle nostre sale il 22 novembre su distribuzione Stemo Production.
IL RAPPORTO PROFONDO E OSSESSIVO TRA DUE DONNE
Marta (Angelique Cavallari) è una tuffatrice italiana trasferitasi a Barcellona per allenarsi. Un infortunio pone fine alla sua carriera, obbligandola a tornare a Matera (sua città d’origine). Una mattina, tra i blocchi di tufo, si imbatte in una locandina su cui campeggia un delicato volto: è Haru (Maya Murofushi), modella orientale del pittore Sebastian (Pier Giorgio Bellocchio) e soggetto di tutte le sue ultime opere, esposte in quel periodo proprio a Matera. I lineamenti della ragazza giapponese sono innocenti e bellissimi ma le pose che assume nei quadri sono dense di tensione erotica, capaci di sconvolgere Marta. Riguardo la potenza dell’arte, qui centrale, ci si sofferma Maya Murofushi: “Haru rappresenta l’energia dell’arte e Sebastian riversa questa energia nelle sue opere. Quando Marta vede il quadro ne viene toccata: si genera in lei una reazione molto forte”. Dopo la mostra, quando Marta torna a casa, Haru si presenta alla sua porta, chiedendole di poter essere sua ospite. Lentamente tra le due donne si instaura una relazione sempre più profonda e ossessiva che, nel corso della sua evoluzione, mina rapidamente le certezze dello spettatore. Confuso e dubbioso, alla fine il pubblico può facilmente ritrovarsi nella sorella di Marta, Muriel (Antonia Liskova), una scienziata che con il suo sguardo razionale tenta di comprendere cosa sia successo e cosa abbia visto.
UN’OPERA AFFASCINANTE MA DECISAMENTE IMPERFETTA
Tra i principali punti di forza della pellicola di Claudio Sestieri possiamo annoverare la colonna sonora, che non si limita ad accompagnare in sordina la storia adattandosi alle immagini ma, in alcuni momenti, riesce a esaltarle con la propria potenza evocativa. In Seguimi sono le note, più delle parole, ad evocare i sentimenti e a coinvolgere. Altra nota di merito dell’opera risiede nella cura estetica, inevitabile in un film che lascia tanto spazio all’arte; la fotografia ricerca la bellezza artistica delle immagini, la luce viene utilizzata come strumento di focalizzazione e colori e tonalità costituiscono un linguaggio a sé, sviluppato in modo attento ed equilibrato.
Tuttavia, nonostante gli indubbi pregi tecnici, Seguimi vacilla sulle interpretazioni, spesso ingessate e scarsamente spontanee: la protagonista Angelique Cavallari, intralciata forse da una sceneggiatura in alcuni momenti irrealistica, si limita ad impersonare un personaggio dalla caratterizzazione non ben sviluppata.
Lo spettatore è consapevole di essere di fronte ad un’opera di finzione; malgrado ciò, la sospensione dell’incredulità ad un certo punto cessa di svolgere la sua funzione in Seguimi per evidenti difficoltà da parte del film di mantenere integra l’illusione scenica, smorzando in parte l’impatto della sua ricercatezza visiva.