Bonifacio Angius con la sua seconda pellicola torna a raccontare la Sardegna e lo fa con un road movie intriso di amore e voglia di riscatto. Ovunque Proteggimi, presentato nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 36, è dal 29 novembre in sala con Ascent Film e convince su tutta la linea. Il cinquantenne Alessandro (Alessandro Gazale) termina all’alba la sua esibizione al Blu Star Disco e va a casa della madre a reclamare l’ennesimo presto, imbattendosi però in un rifiuto. Quando sembra dirigersi sempre più verso un naufragio esistenziale, la sua vita ha una svolta grazie all’amore e all’incontro con Francesca (Francesca Niedda) e il figlio Antonio (Antonio Angius): con loro inizierà un viaggio verso una nuova opportunità.
OVUNQUE PROTEGGIMI, LA RICERCA DI UN NUOVO ORIZZONTE
Una storia di solitudine e di disperazione, con un uomo e una donna che provano a sconfiggere i pregiudizi e cercare l’amore vero. Non parliamo però della classica storia di amore, ma di un sentimento multiforme: c’è l’amore materno, c’è l’amore per l’anima gemella e c’è l’amore per se stessi, per cercare di dimenticare le ingiustizie del destino e provare ad essere finalmente felici. Alessandro e Francesca scappano così verso un nuovo orizzonte, con la sceneggiatura (Bonifacio Angius, Fabio Bonfanti, Gianni Tetti, Vanessa Picciarelli) che non evidenzia imperfezioni: la storia raccontata è lineare, una straordinaria concatenazione di eventi. E la regia del cineasta sassarese riesce a riflettere visivamente sia la sensazione di solitudine dei protagonisti, con dei campi totali che li rendono semplicemente una piccola componente di un enorme insieme, che la voglia di rivalsa, con gli sguardi profondi fotografati da primissimi piani intensi.
UNA STORIA DAL SAPORE SARDO
Sia Francesca che, soprattutto, Alessandro crescono e maturano grazie all’amore: l’artista di musica folk torna a credere in una esistenza migliore grazie alla donna, che diventa un’ancora di salvataggio. E parliamo di persone comuni, che possiamo ritrovare in ogni bar di ogni paesino di provincia, con Sassari che diventa una componente importante per il film: da questo punto di vista Angius si avvicina molto a Edoardo Winspeare, che ha fatto della sua Puglia il teatro ideale per i suoi lavori. Una menzione particolare per il commento sonoro di Carlo Doneddu: un lavoro di grande ricerca musicale, con la tradizione sarda che accompagna un road movie decisamente ben fatto.
Ovunque Proteggimi è la dimostrazione plastica di come anche con un budget modestissimo sia possibile girare un ottimo lavoro. Un’opera seconda più che convincente, che iscrive Bonifacio Angius nell’elenco dei registi da tenere d’occhio in futuro.
Leggi anche: Tutte le recensioni del Torino Film Festival 2018