Jaume Balaguerò, regista spagnolo della fortunata saga di REC (2007) firma La Settima Musa, ora disponibile in home video con Adler e CG Entertainment. Tratto dal romanzo La Dama Numero Tredici il film narra le inquietudini di Samuel Solomon (Elliot Cowan), un professore di letteratura inglese alle prese con degli incubi ricorrenti. Rimasto traumatizzato dal suicidio della compagna, che era anche una sua alunna, Samuel non insegna da oltre un anno ma è rimasto in contatto con la sua collega ed amica Susan (la Franka Potente di Lola Corre), esperta di poesia e mitologia.
Ogni notte Samuel rivive lo stesso incubo, un rito di magia nera in cui viene uccisa una donna. Casualmente il professore riesce a ritrovare il luogo dove si svolge il rito, la vittima infatti viene realmente uccisa e la notizia diffusa sui giornali attira la sua attenzione.
Un incubo ricorrente e sette dame nere turbano il professor Solomon
Recatosi furtivamente sul luogo del delitto Samuel inizia a vivere il suo incubo nell’incubo, insieme a Rachel (Ana Ularu), una ragazza che ha il medesimo sogno ricorrente e che incontra nelle stesse circostanze.
I due, terrorizzati e increduli cercheranno di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di Lidia Garetti (Leonor Watling) aprendo il vaso di Pandora che nasconde le Muse, donne reali che controllano il mondo dell’arte con la magia nera. Il mito così si trasforma in realtà, un mondo fatto di inquietudini, dove i protagonisti dovranno lottare con il proprio passato per affrontare i demoni del presente.
La Settima Musa è l’ultimo film del regista spagnolo Jaume Balaguerò
La Settima Musa è caratterizzato da una trama intrigante e cupa, e non mira a stupire con effetti visivi o colpi di scena, preferendo la proposizione di un mondo immaginario ben definito, popolato da donne vestite di nero e bambine in modalità bambola assassina (Annabelle docet).
Il plot, sviluppato sulla base del libro dello psichiatra Josè Carlos Somosa, è interessante per il punto di vista negativo sulla mitologia delle Muse, nell’immaginario collettivo viste come portatrici di un bene positivo quale l’ispirazione per le opere d’arte, qui invece in veste di dame nere, donne sadiche che concedono doni ai poeti in cambio della loro vita. Più che di Muse l’autore avrebbe dovuto parlare di fate, Parche o streghe, ma si ancora in qualche modo agli scritti di autori britannici come John Keats o Robert Graves.
Scritta dallo stesso Balaguerò con Fernando Navarro, la sceneggiatura de La Settima Musa si snoda su un arco piuttosto lineare, aggiungendo qualche elemento interessante come la vita del professor Rauschen (Christopher Lloyd), che però non viene sviluppato in modo tale da suscitare un interesse maggiore. Gli elementi per comporre un buon film ci sono tutti ma, se vi aspettate un horror tradizionale, sappiate che l’autore mira più a turbare che a spaventare. Tuttavia l’idea alla base della sceneggiatura e un buon approccio registico premiano La Settima Musa, che privilegia la sottotrama psicologica e un intreccio che esplora la mitologia greca e la narrativa di stampo gotico-romantico. Intrigante l’ambientazione a Cork, nell’Irlanda del Sud, caratterizzata da edifici vittoriani e da una coltre di nebbia che aleggia durante tutto lo svolgimento della narrazione. La Settima Musa si discosta dai più riusciti e interessanti film di Balaguerò, (Darkness, Fragile – A Ghost Story e REC) ma si mantiene comunque su un ottimo livello per gli amanti del genere.