Pin Cushion, già film d’apertura della 32. Settimana Internazionale della Critica nell’ambito della 74. Mostra del Cinema di Venezia, è l’opera prima della regista inglese Deborah Haywood e concorre ora come miglior film europeo al festival online ArteKino, sul cui portale è visibile gratuitamente.
Pin Cushion: l’odissea di una madre e una figlia
Lyn (Joanna Scanlan) e Iona (Lily Newmark), madre e figlia molto legate tra loro, si trasferiscono in una nuova città; dopo un periodo di ambientamento, la ragazza comincia a fare nuove amicizie. Lyn, abituata da sempre ad essere la migliore amica della figlia, cerca di rimpiazzare Iona con la sua vicina di casa ma, nonostante la vita proceda tranquilla, in realtà la situazione familiare comincia a diventare sempre più problematica.
L’esordio convincente di un’autrice da tenere d’occhio
Dopo aver realizzato alcuni corti molto apprezzati, Deborah Haywood fa il suo debutto al lungometraggio con una pellicola che mostra sin da subito il suo grande talento. Pin Cushion mette in scena la storia di due personaggi naïf emarginati in un contesto totalmente ostile per loro; per questo motivo il loro legame è talmente forte da essere ai limiti del morboso, come una sorta di autodifesa per difendersi da un mondo che li respinge. La Haywood critica il provincialismo cinico dei sobborghi inglesi e lo fa con uno stile che mescola il cinema di Ken Loach con un’estetica quasi fiabesca (predominano nel film i colori pastello), scelta azzeccata per creare un’atmosfera in cui sogno e realtà quasi si intrecciano.
La pellicola inoltre si focalizza sull’evoluzione psicofisica di Iola, una ragazza adolescente cresciuta in un clima familiare non salutare che scopre la vita sociale e la sessualità provocando un terremoto emotivo nell’animo della madre; tuttavia la deriva drammatica di Pin Cushion (che vede Iola come vittima sacrificale di un ambiente scolastico molto duro) riscatta la figura di Lyn, disposta a sacrificarsi per amore della propria figlia.
Deborah Haywood dimostra in fase di regia la padronanza di una veterana e, come sceneggiatrice, gestisce in maniera lodevole tempi e dinamiche delle linee narrative, riuscendo a commuovere pur non utilizzando espedienti narrativi facili. Anche nel casting la regista ha compiuto un lavoro straordinario: le due protagoniste sono il valore aggiunto dell’opera; Joanna Scanlan e Lily Newmark, con la loro fisicità e la loro bravura, sono perfette nei ruoli di Lyn e Iola.
La cineasta classe 1970 ha tutte le carte in regola per far parlare di sé in futuro: Pin Cushion è la dimostrazione di come il cinema d’autore possa anche essere accessibile al pubblico senza però perdere la sua qualità.