Un grande classico di Hollywood è tornato in vita in uno dei film dei quali più si è parlato in questa stagione cinematografica: A Star Is Born è infatti il terzo remake – dopo quello del 1954 con protagonista Judy Garland e quello del 1976 con Kris Kristofferson e una splendida Barbra Streisand – del lungometraggio del 1937 È Nata Una Stella. La pellicola, presentata fuori concorso alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, uscita in sala l’11 ottobre 2018, recentemente premiata con l’Oscar per la Migliore Canzone Originale e ora finalmente in DVD e blu-ray con Warner, è l’opera prima di Bradley Cooper: il carismatico attore di American Hustle e American Sniper, che questa volta si mette cimenta nella regia e lo fa accanto ad una delle popstar più celebrate degli ultimi anni, Lady Gaga.
IN A STAR IS BORN LA CARRIERA DI UNA CANTANTE DECOLLA GRAZIE ALL’AIUTO DI UN MUSICISTA DI SUCCESSO
Jackson Maine (Bradley Cooper), musicista affermato, conosce la squattrinata cantante Ally (Lady Gaga) e se ne innamora. Lei ormai ha abbandonato il suo sogno di diventare una grande star ma Jackson la convince a tornare ad esibirsi su un grande palco; la carriera di Ally comincia allora a decollare ma i demoni interiori del musicista riaffiorano inesorabili, minando il rapporto tra i due.
BRADLEY COOPER CONVINCE NELLA SUA PRIMA PROVA DA REGISTA
L’esordio dietro la macchina da presa di Bradley Cooper, dopo una lunga fase di gestazione (il film, annunciato nel 2011, vedeva inizialmente come regista Clint Eastwood), non delude l’hype della vigilia: il nuovo remake è una storia d’amore in grado di far sognare il pubblico di tutto il mondo. Il punto di partenza della pellicola è il lungometraggio del 1976: nonostante A Star Is Born pecchi di originalità, è un’opera molto più fruibile rispetto al film diretto da Frank Pierson (caratterizzato da eccessive lungaggini e da una gestione non ottimale del ritmo narrativo); se la sceneggiatura di Cooper, Eric Roth e Will Fetters da un lato è meno politicamente scorretta (ad esempio, il Jackson Maine di Kris Kristofferson è molto più fastidioso), dall’altro riesce a mescolare in maniera equilibrata romanticismo, ironia e dramma. Dal punto di vista tecnico l’attore americano dimostra di possedere una buona mano, soprattutto nelle scene in cui i due protagonisti si esibiscono dal vivo (le sequenze più emozionanti dell’intero film); la regia di Cooper, assieme all’azzeccata colonna sonora (è il pezzo Shallow ad essersi meritato l’Oscar), è uno dei grandi punti di forza di A Star Is Born.
LADY GAGA DIMOSTRA DI POTER ESSERE UNA SOLIDA PROTAGONISTA
Oltre alla solida prova di Bradley Cooper (come attore e regista), brilla di luce propria una sorprendente Lady Gaga: alla sua prima prova da protagonista assoluta (nonostante la popstar statunitense abbia già lavorato per il cinema e per la televisione), agevolata anche da un ruolo cucito su misura, dimostra di essere all’altezza del difficile compito. La cantante, che ricorda molto Barbra Streisand (anche lei una bellezza non convenzionale), ha una chimica perfetta con Cooper e, grazie al talento e alla sua spiccata personalità, riesce a rendere credibile l’evoluzione del suo personaggio.
Pur essendo un lungometraggio dal canovaccio prevedibile, destinato ad un target estremamente eterogeneo, A Star Is Born è un prodotto formalmente ineccepibile che riesce a toccare le corde giuste del pubblico con una storia romantica senza tempo. I contenuti speciali dell’edizione home video garantiranno agli estimatori di Lady Gaga un’esperienza aggiuntiva rispetto a quella del film: troveremo infatti canzoni ed esibizioni inedite, il making of The Road To Stardom e dei video musicali.