Hanna, nuova serie Amazon creata da David Farr, arriva finalmente su Prime Video dopo la presentazione alla Berlinale nella sezione Special Series. Lo show, incentrato su una ragazzina addestrata sin da piccola e “nata per uccidere”, è basato sull’omonimo film del 2011 di Joe Wright. Dimenticate però il volto allora acerbo e spigoloso di Saoirse Ronan: al suo posto troviamo l’attrice inglese Esme Creed-Miles, che mentre interpretava il ruolo di Hanna aveva diciotto anni, uno in più rispetto alla Ronan. Quel ruolo rappresentò per l’attrice irlandese il trampolino di lancio per la sua carriera, cosa che probabilmente avverrà anche per la figlia di Samantha Morton (la precog di Minority Report recentemente approdata nel ruolo di Alpha in The Walking Dead), che è legata alla madre da una somiglianza impressionante..
Le caratteristiche essenziali del title character rimangono sostanzialmente invariate, tuttavia il personaggio di Hanna viene connotato fisicamente in maniera differente. Ora è mora e con lineamenti del viso più morbidi rispetto alla precedente. Entrambe sono però accomunate da quell’ingenua gracilità adolescenziale che per contrasto ha reso così potenti le scene di lotta e di violenza del film – come della serie.
La storia è nota. Hanna, orfana di madre, viene cresciuta dal padre Erik (il Joel Kinnaman di Altered Carbon), ex agente della Cia, nei freddi e impervi boschi della Polonia – nel film era la Finlandia. Le giornate della ragazza passano con vere e proprie esercitazioni di caccia, di difesa personale e di sopravvivenza. Il padre si occupa totalmente della sua educazione e cerca di darle molte nozioni di cultura generale. Ma prima di tutto vuole proteggerla e gran parte del tempo la impiega a insegnarle tecniche di auto difesa: ogni sera le fa ripetere come un ritornello cosa deve dire e fare nel caso fosse catturata. Finita la fase adolescenziale, in Hanna cresce sempre di più il desiderio di una vita normale nel mondo vero. Erik lo comprende e quando il loro nascondiglio viene scoperto è costretto a separarsi dalla figlia, seppur consapevole delle complicazioni e dei rischi che questa scelta provocherà nelle vite di entrambi. Lasciata la foresta la ragazza dovrà fare subito i conti con Marissa Wiegler, la spietata e corrotta agente della Cia che le darà la caccia in mezza Europa.
Come già detto alla guida del progetto troviamo quel David Farr che aveva già firmato lo script del film insieme a Seth Lochhead, e questo già dalla prima puntata consegna la serie alle tipiche atmosfere che spaziano dal thriller al family e che avevano funzionato magnificamente sul grande schermo. Certo, una storia già vista in poco più di un’ora di pellicola ora è spalmata su otto episodi, ma la penna di Farr sembra padrona della materia sin dalle prime battute, alternando tempi dilatati a pathos e adrenalina. Erik Heller, il padre di Hanna, e Marissa Wiegler, l’agente della Cia, prima interpretati da Eric Bana e Cate Blanchett, nella serie remake hanno invece i volti di Joel Kinnaman e Mireille Enos che si ritrovano insieme sul set dopo aver lavorato su set della serie The Killing del 2011.
La lettura di un personaggio come Hanna, pur debitrice tanto a molte figure dei comic quanto al precedente cinematografico di Lèon, nel film fu a suo modo innovativa. Da allora però molta acqua è passata sotto i ponti della “questione femminile” con fatti di cronaca anche recenti e spesso clamorosi. Sarà quindi interessante vedere se e come lo show di Amazon rivisiterà in futuro la psicologia e la personalità della ragazza fornendo magari un’ulteriore chiave di lettura “politica”. Per il momento possiamo soltanto affidarci alle parole di Farr: “È una narrativa femminile complessa che non asseconda lo stereotipo della donna forte. Hanna è vulnerabile e ci saranno tante ragazze che per questo si identificheranno in lei”.