Elemento fondamentale per ogni festival internazionale che si rispetti sono i cortometraggi: la loro presenza rappresenta l’anello di congiunzione fra il grande cinema e quello indipendente, composto da mezzi e budget limitati ed una ricchezza d’idee tale da rinnovare il linguaggio cinematografico.
Dopo avervi presentato i corti della Semaine de la Critique, ci spostiamo sull’altra sezione indipendente e parallela del Festival di Cannes per proporvi i cortometraggi della Quinzaine des Réalisateurs, anch’essi disponibili in streaming gratuito su Festival Scope. Molto differenti fra loro nella durata e nello stile, hanno comunque un tratto comune, ossia un linguaggio surreale, figurativo ed affascinante, che a volte sfocia nell’esercizio di stile ma a volte è essenziale per la struttura narrativa.
Olla
Tra i corti più importanti da segnalare vi è Olla, di Ariane Labed, attrice emergente nonché moglie del regista Yorgos Lanthimos, che si mette alla luce con un’opera dal forte erotismo e dal preponderante spirito femminista. Il corto in questione descrive la storia di una donna dell’est che inizia a convivere con un uomo conosciuto online e con la sua anziana madre ormai immobilizzata su un divano. Lola, la protagonista in questione, passa le sue noiose giornate badando all’anziana, con cui sembra stringere una certa affezione, nonostante quest’ultima non possa parlare, ed il compagno con cui riesce solo a instaurare un legame sessuale. Il forte spirito ribelle della donna e la sua non troppo velata voglia di indipendenza di certo non permetteranno una relazione stabile e duratura. Il lavoro di Labed riesce colpire nel segno per rivelarsi come un’opera di denuncia nella visione della donna come oggetto sessuale ma si incentra, e non poco, anche sul descrivere in modo malinconico il tema della solitudine e dell’incomunicabilità, che colpisce secondo angolature diverse i tre protagonisti.
Movements
Tra i corti molto spazio viene concesso all’animazione, data anche la possibilità di legarsi con le arti figurative. È questo il caso di Movements, dove non mancano i riferimenti al puntillismo, della coreana Dahee Jeong, la quale realizza un corto privo di dialoghi il cui fine è quello di portare sullo schermo il tema della complessità del movimento: Jeong ci stupisce mostrando come un albero ed un cane crescano e si muovano a velocità diverse, il tutto mentre la Terra ruota attorno al sole percorrendo quotidianamente 18.000 Km. Il risultato è efficace e non manca di qualche guizzo, rischiando tuttavia di trasformarsi in un mero esercizio di stile.
Piece of Meat
Forse più efficace è il richiamo alle arti contemporanee di Piece of Meat dei due giovani autori Huang Jinxiang e Jerrold Chong, anche loro giovani e provenienti dall’Estremo oriente proprio come l’autrice coreana. Junxiang e Chong, già notati in importanti festival, ci portano in un mondo abitato soltanto da oggetti animati, focalizzandosi nella straziante storia di una costoletta, membro di una famiglia in disgrazia. Anche in questo caso si ammira un cortometraggio privo di dialoghi dove a parlare sono le immagini. Ogni sequenza è di fatto un’opera d’arte, un omaggio all’arte contemporanea, capace di colpire per la sua ricchezza di idee.
Je Te Tiens
L’elemento surreale e l’omaggio all’arte contemporanea sembrano essere il tratto in comune di tanti cortometraggi, ma è completamente su di essi che si regge Je te tiens dello spagnolo Sergio Caballero. Questo piccolo capolavoro, della durata di 20 minuti circa, è inquietante e misterioso al punto tale da richiamare David Lynch. Il senso di turbamento si sviluppa su un doppio piano, dapprima nella trama, incentrata su un viaggio in macchina di due donne (una madre intenta a dissuadere la figlia a suicidarsi) seguite da una losca figura, e poi nell’ambientazione spettrale ed enigmatica. A colpire quindi è la volontà del regista di affascinare e spaventare al contempo, riuscendo ad omaggiare appunto l’autore di Velluto blu anche nei misteriosi dialoghi delle due protagoniste. Je te tiens va comunque ammirato per rispecchiare appieno lo spirito di Caballero, autore poliedrico e talentuoso, intento a fondere le arti figurative alla magia del cinema.