Dopo l’opera prima Irréprochable, il giovane regista francese classe 1979 Sébastien Marnier torna al thriller con l’interessante film L’Ultima Ora (L’Heure De La Sortie), presentato nella sezione Sconfini della 75. Mostra del Cinema di Venezia.
UN SUPPLENTE SI TROVA A DOVER FARE I CONTI CON UN GRUPPO DI STUDENTI OSTILI
Un insegnante di scuola superiore si butta dalla finestra davanti ai propri studenti ma alcuni di loro, in particolare sei, rimangono impassibili e freddi. Pierre (Laurent Lafitte), il nuovo supplente venuto a sostituire l’insegnante deceduto, fa subito caso al fatto che questi studenti hanno nei suoi confronti un atteggiamento molto ostile. Ben presto i sei ragazzi renderanno impossibile la vita di Pierre.
L’HEURE DE LA SORTIE È UN THRILLER PSICOLOGICO INTELLIGENTE ED APPASSIONANTE
Sébastien Marnier, al suo secondo lungometraggio, dimostra tutto il suo talento con un film che, traendo spunto dal cinema di Michael Haneke, mette in scena un’opera capace di toccare moltissime tematiche.
Il merito maggiore di L’Ultima Ora (L’Heure De La Sortie) è quello di immergere lo spettatore, nel corso dei 103 minuti di durata, in una storia dallo sviluppo narrativo intelligente: il regista ci trascina all’interno di un thriller psicologico che si evolve in maniera del tutto originale. Nella prima parte la pellicola costruisce un’atmosfera sempre più grottesca che porta il pubblico a parteggiare per il malcapitato Pierre, che si scontra con alcuni studenti straordinariamente intelligenti dal comportamento inquietante (quasi come se fossero degli automi senz’anima). Utilizzando le regole tipiche del thriller/horror, Marnier crea un clima sempre più pesante (da questo punto di vista, l’espediente narrativo del ritrovamento dei DVD con immagini crude montate dai ragazzi serve ad alimentare ulteriormente la suspense) ma quando sembra che il lungometraggio stia prendendo una piega ben precisa ecco che il regista rimette in gioco le nostre certezze con un atto finale inaspettato che però risulta coerente con il messaggio che l’opera vuole lanciare (nonostante l’eccessivo colpo di scena).
I temi trattati dal film sono tanti, dall’alienazione generata dai mezzi di comunicazione (che in alcuni casi può provocare istinti suicidi) fino a toccare l’argomento spinoso della sempre più precaria sensibilità ecologica da parte del popolo francese (e, più in generale, del mondo occidentale). Il cineasta gestisce ottimamente i tempi narrativi con una regia solida e senza fronzoli, aiutato anche dall’ottimo Laurent Lafitte nel ruolo del tormentato Pierre e da un cast di giovani attori bravissimi nel dar vita ad uno spaventoso gruppo di studenti che potrebbe essere l’incubo di ogni insegnante.
Al netto di qualche sbavatura perdonabile, L’Ultima Ora (L’Heure De La Sortie) è un prodotto godibile capace di intrattenere ma anche di far riflettere sull’indifferenza dei nostri tempi. Il film sarà nelle nostre sale dal 4 luglio con Teodora Pictures.