Lauren Greenfield, affermata artista e documentarista statunitense, ha presentato fuori concorso alla 76. Mostra del Cinema di Venezia il suo ultimo lavoro, The Kingmaker; nel corso della sua carriera la regista ha avuto un occhio di riguardo per la tematica dell’ostentazione della ricchezza e anche in questo documentario è molto presente, nonostante il film prodotto dal canale televisivo americano Showtime abbia una connotazione più politica.
IL RITRATTO ACCURATO DI UN’ECCENTRICA DONNA DI POTERE
The Kingmaker racconta la storia di Imelda Romualdez Marcos, moglie dell’ex dittatore filippino Ferdinand Marcos che, tra gli anni Settanta e Ottanta, ha dato vita ad un regime sanguinoso. Oltre ad analizzare la figura della vulcanica ed eccentrica ex first lady il film fa il punto anche sull’attuale situazione socio-politica nelle Filippine, dove negli ultimi anni si sta assistendo al tentativo da parte della famiglia Marcos di ritornare al potere.
IL VOLTO AMBIGUO DI UNA FAMIGERATA FAMIGLIA POLITICA
Il prodotto Showtime, nel mettere al centro della scena un personaggio decisamente sui generis, fa luce sugli effetti devastanti del populismo in politica. L’opera della Greenfield, che ha il taglio del classico documentario televisivo (composto principalmente da interviste e immagini di repertorio), presenta una costruzione molto interessante: se nella prima parte del film la figura di Imelda Marcos (una bizzarra donna megalomane e fanatica del lusso più sfrenato) può apparire ridicola allo spettatore e, in alcuni frangenti, suscitare grande ilarità nel momento invece in cui la regista elenca gli orrori perpetrati dalla famiglia quando era al potere (di cui la matriarca è il membro più carismatico) l’immagine della Marcos cambia radicalmente ai nostri occhi.
The Kingmaker elenca in maniera dettagliata tutta la parabola di una dinastia politica potentissima: dalla prima elezione di Ferdinand Marcos negli anni Sessanta fino alla dittatura instaurata nel decennio successivo (dove rubarono alle casse dello Stato miliardi di dollari, portati all’estero in modo illegittimo) per arrivare alla caduta negli anni Ottanta e al ritorno in politica con il tentativo da parte del figlio Bongbong Marcos di diventare vicepresidente del paese, senza contare l’appoggio all’attuale presidente filippino ovvero il controverso Rodrigo Duterte (grazie a campagne elettorali finanziate con i soldi sottratti nel periodo della dittatura).
Le motivazioni perverse che spingono Imelda Marcos a tornare al potere, legate ad una visione distorta ed egocentrica della cosa pubblica, non sono così distanti ad alcune dichiarazioni che, dagli Stati Uniti fino ad arrivare alla vecchia Europa, stanno sempre di più monopolizzando il dibattito. L’obiettivo della Greenfield è quello di lanciare un monito al pubblico affinché certe derive antidemocratiche non prendano più piede, nonostante la crisi economica del 2008 abbia messo a dura prova l’assetto socio-politico mondiale; ecco perché The Kingmaker è un documentario che, nel particolare periodo storico in cui stiamo vivendo, acquisisce un’importanza maggiore e merita di essere visto.