Daniel Auteuil, Guillaume Canet e Fanny Ardant sono i protagonisti della commedia drammatica di Nicolas Bedos, promettente regista quarantenne al suo secondo lungometraggio. Presentato nella sezione “Tutti ne Parlano” della 14. Festa del Cinema di Roma, La Belle Époque è passato in rassegna a Cannes (fuori concorso) e sarà nelle sale italiane dal 7 novembre, distribuito da I Wonder Pictures. Intelligente e originale, il film di Bedos fantastica su un’idea romantica del cinema, che con gli strumenti tecnici e scenografici può ricreare la tangibile magia di esercitare il potere della fantasia, ricreando luoghi ideali, reali o irreali, capaci di concedere attimi di pura felicità.
Daniel Auteuil sceglie di rivivere il più bel giorno della sua vita
Ed è proprio su di una felicità di coppia, persa tra l’abitudine del quotidiano, che Bedos costruisce la sua sceneggiatura affidando il ruolo da protagonista a Daniel Auteuil, che si rivela perfetto nei panni di Victor, un fumettista vecchio stampo, costretto ad affrontare la rottura con la moglie Marianne (Ardant) e i sempre più frenetici tempi moderni, dove il suo lavoro è messo a dura prova. Tramite un contatto comune Victor conosce l’imprenditore Antoine (Canet), che con l’ausilio delle tecniche cinematografiche, attori e scenografie è in grado di far rivivere al disegnatore il giorno più bello della sua vita. Nonostante il suo matrimonio stia diventando una prigione e la moglie quasi una nemica, Victor sceglie di ritornare a Lione, il 16 maggio del 1974, il giorno che ha conosciuto in un cafè Marianne (interpretata da Doria Tillier).
Interpretato da grandi attori, (figura anche Pierre Arditi) la sceneggiatura de La Belle Époque è molto ben equilibrata, caratterizzata da una narrazione ironica e malinconica allo stesso tempo. La scrittura non lascia l’amaro in bocca per il tempo perduto, ma incanala positivamente le emozioni del protagonista. Interessante l’espediente che Bedos escogita per inserire la storia in un’altra epoca, sarebbe stato facile ricreare digitalmente lo scenario, magari ringiovanendo Victor e Marianne, invece il regista utilizza tutte le tecniche analogiche, con tanto di pioggia vera e attori in scena, per mandare indietro nel tempo il protagonista. L’idea dell’agenzia di eventi è moderna quanto classica, lo script è avallato da una fotografia vintage, con colori tanto caldi da creare un’atmosfera casalinga ed accogliente, che rimanda alle foto del passato.
La Belle Epoque è una commedia magnificamente riuscita, grazie anche a un cast d’eccezione
La Belle Époque è un film ben congegnato, diretto ed interpretato, che alla fine della visione chiama inevitabilmente alla riflessione su quale sia il giorno più bello in cui si vorrebbe tornare. Dopo l’esordio alla regia con Monsier et Madame Adelman, Nicolas Bedos firma una buona commedia, capace di suscitare vibrazioni positive e riflessioni intelligenti, mantenendo saldo il filo conduttore del sogno, che con il cinema e la fantasia può diventare tanto vero quanto la realtà.