Alfred Hitchcock, in quel capolavoro di libro-intervista che è Il Cinema Secondo Hitchcock, chiariva al suo intervistatore e interlocutore François Truffaut la natura alla base del suo cinema: «La differenza tra suspense e sorpresa è molto semplice e ne parlo molto spesso. Tuttavia nei film c’è spesso confusione tra queste due nozioni. Noi stiamo parlando, c’è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutt’a un tratto: boom, l’esplosione. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena assolutamente normale, priva di interesse. Ora veniamo al suspense. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa, probabilmente perché ha visto l’anarchico mentre la stava posando. Il pubblico sa che la bomba esploderà all’una e sa che è l’una meno un quarto – c’è un orologio nella stanza – ; la stessa conversazione insignificante diventa tutt’a un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da dire ai personaggi sullo schermo: Non dovreste parlare di cose così banali, c’è una bomba che sta per esplodere da un momento all’altro. Nel primo caso abbiamo offerto alla platea quindici secondi di sorpresa al momento dell’esplosione. Nel secondo caso gli offriamo quindici minuti di suspense. La conclusione di tutto questo è che bisogna informare il pubblico ogni volta che è possibile, tranne quando la sorpresa è un twist, cioè quando una conclusione imprevista costituisce il sale dell’aneddoto.»
Non v’è dubbio che Hitchcock sia stato il più grande maestro della suspence e del plot twist, elevando quello che di fatto era un cinema di genere ai più alti livelli della Settima Arte, e proprio per immergersi nuovamente nella sua straordinaria cinematografia (o per scoprirla per la prima volta) lo spettatore non può trovare di meglio che i nuovi cofanetti editi da Universal, la Hitchcock Collection cofanetto nero (volume 1) e cofanetto bianco (volume 2). Un’iniziativa editoriale capace di fare la gioia di ogni cinefilo, che propone con una grafica particolarmente elegante due selezioni eccellenti della filmografia del cineasta londinese, per un totale di 49 ore ore di capolavori e relativi contenuti speciali.
Il primo cofanetto, quello contraddistinto da una grafica bianca su fondo nero, contiene distribuiti in 8 dischi i film Sabotatori (1942), L’Ombra del Dubbio (1942), Nodo alla Gola (1948), La Finestra sul Cortile (1954), L’Uomo che Sapeva Troppo (1955), La Congiura degli Innocenti (1955), Caccia al Ladro (1955) e La Donna che Visse Due Volte (1958). Il secondo invece, riconoscibile per la grafica nera su fondo chiaro, propone 7 dischi contenenti Psycho (1960), Gli Uccelli (1963), Marnie (1964), Il Sipario Strappato (1966), Topaz (1969), Frenzy (1972) e Complotto di Famiglia (1976).
Quasi tutti capolavori inarrivabili, che hanno segnato per sempre l’immaginario collettivo della contemporaneità, affiancati però a qualche titolo un po’ meno conosciuto dal grande pubblico ma non per questo meno degno di nota (si pensi al bellissimo Rope, montato in un unico pianosequenza). Un home video che non possiamo che consigliare di comprare, per sé e per gli altri: chi non vorrebbe avere a casa una filmografia quasi completa di Hitchcock in alta risoluzione su supporto blu-ray? E poi d’altronde, come ebbe modo di dire Aldo Grasso, «ogni volta che si vede un film di Hitchcock è come se lo si vedesse per la prima volta, sempre con il fiato sospeso».