Dopo il sorprendente esordio con Deathgasm, Jason Lei Howden approda al Torino Film Festival 37 con il suo Guns Akimbo, presentato nella sezione Afterhours. Videogiochi, social network e la natura dell’uomo: temi assolutamente attuali mixati con un tocco abbondante di comicità e azione. In una metropoli immaginaria c’è grande fermento per un gioco pericoloso e illegale – Skizm – in cui ci si gioca la pelle in diretta online. Miles (Daniel Radcliffe) è uno sviluppatore di videogames ma anche un “troll” ed una sera, visibilmente ubriaco, fa commenti pesanti sull’inventore del gioco. Riktor (Ned Dennehy), fondatore della piattaforma, non la prende bene e, insieme ai suoi scagnozzi, decide di far partecipare il giovane nerd al “divertimento”. Dopo essere stato aggredito, Miles si sveglia con due pistole trapiantate nelle mani – 50 colpi a sinistra e 50 colpi a destra – il suo primo compito è quello di sconfiggere la campionessa Nix (Samara Weaving). La posta in gioco diventa sempre più alta con il trascorrere delle ore…
GUNS AKIMBO, DANIEL RADCLIFFE IN UNA RINCORSA ADRENALINICA
Spari, sangue ed esplosioni: inseguimenti senza sosta e grafica alla Grand Theft Auto nel divertente Guns Akimbo. L’opera seconda di Jason Lei Howden si presenta come un commento sull’ascesa dello spettacolo disumanizzante nell’era di internet, ma senza grosse pretese. Un videogioco che diventa film, tanta azione ma anche siparietti divertenti al limite dell’eccesso. Come nell’horror comedy Deathgasm, il regista neozelandese mescola alta tensione e umorismo. Il protagonista è un ragazzo normale, tutt’altro che propenso alla violenza e all’uso delle armi: Miles si ritrova dal giorno alla notte con due pistole trapiantate nelle mani e deve imparare a combattere per portare a casa la pelle. Uno degli spunti più interessanti è sicuramente quello legato a Skizm, piattaforma che vende violenza pay-per-view, filmando le vittime con droni hi-tech durante il giorno peggiore della loro vita per puro divertimento: milioni di persone collegate con smartphone, tablet e tv in attesa di conoscere chi uscirà vincitore e chi, dunque, verrà ucciso. Come vedere i gladiatori dell’Antica Roma nel XXI secolo, con pistole e mitra al posto della spada.
GUNS AKIMBO TRA E-SPORTS E SOCIAL MEDIA
Guns Akimbo mira prettamente a divertire lo spettatore, a dare una scossa di adrenalina, ma non solo. E’ un film che ci parla di E-Sports e del web: oggigiorno il gioco è onnipresente, con milioni di persone che trascorrono il proprio tempo a guardare altre persone che giocano ai videogiochi. E, come spesso dibattuto anche da psicologi e sociologi, siamo nell’era dei social network e uno dei principali contraccolpi è la crescente tendenza delle persone ad agire illegalmente su internet, alla ricerca di attenzioni in qualsiasi modo. Ovviamente, Jason Lei Howden descrive questi temi con spensieratezza (anche troppa in alcuni momenti) e con una chiave comica, ma lo spunto di riflessione resta comunque degno di nota.
Nonostante alcuni difetti difficili da non constatare – alcune situazioni sono al limite dell’inammissibile ed a volte la vena ironica è un po’ troppo ostentata – Guns Akimbo è un film molto godibile e regala alcune scene cult. Sorprendente Daniel Radcliffe che, come Robert Pattinson, è voglioso di levarsi di dosso l’etichetta Harry Potter: in pochi avrebbero immaginato di ritrovarsi il maghetto occhialuto impegnato in acrobazie e combattimenti pregni di sangue. Altra interpretazione degna di nota è quella di Samara Weaving (Picnic at Hanging Rock, Finché morte non ci separi), che veste i panni di una killer folle, brutale e priva del benché minimo scrupolo.
Menzione meritata per la regia variegata di Howden e per il montaggio frenetico firmato Zaz Montana, Luke Haigh, Gareth van Niekerk e Julia Wong. Senza dimenticare la colonna sonora techno di Enis Rotthoff, palpitante. Non siamo di fronte a un capolavoro, sia ben chiaro, ma è certamente una ventata d’aria fresca che conferma le qualità di uno dei registi più interessanti dell’ultimo periodo.