All’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma The Farewell – Una Bugia Buona, opera seconda della regista sino-americana Lulu Wang, è stata una delle pellicole più apprezzate dagli addetti ai lavori e dal pubblico della rassegna diretta da Antonio Monda. Presentata in anteprima mondiale al Sundance Film Festival, la dramedy, che esce nelle sale italiane il 24 dicembre grazie a Bim Distribuzione, ha generato negli States consensi talmente entusiastici da ottenere due nomination ai prossimi Golden Globe come Miglior Film Straniero e Miglior Attrice in un Film Commedia o Musical (vedremo se anche l’Academy, il 13 gennaio, sarà generosa nello stesso modo).
UNA FAMIGLIA SINO-AMERICANA INVENTA UNA SCUSA PER OMAGGIARE LA PROPRIA MATRIARCA MALATA
The Farewell – Una Bugia Buona racconta la storia di Billi (Awkwafina), ragazza cinese trapiantata a New York che sogna di fare la scrittrice, e dei suoi genitori; una famiglia come tante che si trova ad affrontare la malattia: alla nonna materna di Billi, Nai-Nai (Shuzhen Zhao), rimangono infatti poche settimane di vita a causa di un male incurabile. Per rendere la separazione meno dolorosa, la numerosa famiglia organizza un matrimonio fittizio in Cina nel tentativo di omaggiare l’anziana, ignara della gravità delle proprie condizioni di salute.
THE FAREWELL EVITA IL MELODRAMMA CON IRONIA ED INTELLIGENZA
Non è semplice parlare in un film di un tema molto delicato come la malattia terminale (e tutto ciò che ruota attorno ad essa) senza cadere nel melodramma più spinto, ma The Farewell – Una Bugia Buona non cede al pietismo a buon mercato e addirittura, grazie ad un ottimo equilibrio tra commedia e dramma, riesce a toccare le corde giuste dello spettatore in maniera estremamente intelligente.
Basata su una vicenda autobiografica della regista la pellicola pone al centro dell’attenzione le differenze culturali tra Occidente ed Oriente, soprattutto nel modo in cui le famiglie cinesi affrontano la dipartita di un proprio caro: se all’inizio chi guarda potrebbe non cogliere del tutto le motivazioni dei protagonisti e del loro modo di affrontare la malattia, nel corso del lungometraggio comprendiamo la logica di un comportamento a tratti così distante dalla sensibilità occidentale.
La Wang è una cineasta di grande talento: qui dimostra una padronanza davvero notevole della macchina da presa e, come sceneggiatrice, costruisce brillantemente l’impalcatura narrativa gestendo al meglio il minutaggio a disposizione; The Farewell – Una Bugia Buona, di base, è una commedia degli equivoci che regala momenti divertentissimi ma nel momento in cui i toni si fanno più seri la carica drammatica della pellicola colpisce nel segno. Merito della buona riuscita del film è però anche del cast, in cui brillano la rapper Awkwafina, artista che si sta facendo strada nel mondo del cinema, e la straordinaria Shuzhen Zhao nel ruolo della vulcanica Nai-Nai; lo splendido rapporto tra l’anziana donna e la giovane Billi è ciò che rende speciale ed indimenticabile l’opera di Lulu Wang.
The Farewell – Una Bugia Buona non è il solito lungometraggio indie da Sundance ineccepibile nella forma ma pretestuoso nella sostanza: la dramedy dell’autrice cinese naturalizzata statunitense è un emozionante viaggio che mette alla luce, in chiave apparentemente leggera, il concetto di Yin e Yang che caratterizza la vita di ciascuno di noi.