Dopo aver parlato del cult degli anni Ottanta La Chiesa, torniamo ad occuparci della filmografia di uno dei più importanti registi contemporanei del cinema di genere nostrano, Michele Soavi: grazie a CG Entertainment è infatti disponibile in versione blu-ray La Setta, un’altra significativa pellicola dell’autore milanese classe 1957. Scritto e prodotto da Dario Argento, il terzo lungometraggio di Soavi rappresenta uno degli apici dell’horror italiano degli anni Novanta.
LA SETTA RACCONTA IL CALVARIO DI UNA DONNA PERSEGUITATA DA UN GRUPPO SATANICO
Il film è ambientato inizialmente nella California degli anni Settanta: la Setta dei Senza Volto, guidata dallo spietato Damon (Tomas Arana), compie omicidi a sfondo satanico ai danni di alcuni hippy; da qui veniamo catapultati nella Francoforte di vent’anni dopo, dove una giovane maestra elementare, Miriam Kreisl (Kelly Curtis), investe accidentalmente un vecchio signore (Herbert Lom). L’uomo, sopravvissuto all’urto, sembra conoscere molte cose sul conto della ragazza: per Miriam comincia un calvario che sembra non avere fine.
LA SETTA È UNO DEGLI HORROR PIÙ MATURI DI MICHELE SOAVI
Dopo il successo de La Chiesa, nel 1991 Michele Soavi torna all’horror demoniaco con un film che mostra tutta la maturità di un cineasta troppo sottovalutato dalla critica (e amato da un grande regista come Quentin Tarantino). La Setta, opera che in principio doveva essere diretta da Argento, ha nella messa in scena il suo punto di forza più evidente: il regista di Deliria e Dellamorte Dellamore adopera la macchina da presa con una naturalezza e una lucidità non comuni, sia nelle scene più realistiche che nei momenti più onirici della pellicola; nonostante la sceneggiatura non abbia complicati intrecci narrativi il film riesce ad essere estremamente efficace nella creazione della tensione, per merito anche del talento visivo di un Soavi in stato di grazia (da sottolineare anche la fotografia di Raffaele Mertes e gli effetti speciali di un gigante dell’horror italiano come Sergio Stivaletti).
Numerosi sono i riferimenti ai grandi film dell’orrore del passato presenti nel lungometraggio: se la fonte d’ispirazione numero uno di Soavi, Argento e Gianni Romoli (che, prima di diventare lo storico collaboratore di Ferzan Özpetek, ha lavorato molto nel cinema di genere) è indubbiamente Roman Polanski (in primis Rosemary’s Baby), La Setta omaggia anche Alfred Hitchcock. Non solo infatti una delle vittime si chiama Marion Crane, come la protagonista di Psycho, ma l’interprete principale dell’opera è proprio la figlia dell’attrice che ha vestito i panni dell’iconico personaggio creato dal maestro del brivido: stiamo parlando di Kelly Curtis, sorella di Jamie Lee Curtis (che cominciò la sua carriera proprio nell’horror grazie a John Carpenter). La Curtis riesce in maniera egregia a reggere il film quasi da sola ma nel cast brillano anche due attori di grande esperienza come Herbert Lom e Tomas Arana.
La Setta, per gli amanti del genere, è semplicemente un’opera da non perdere; per chi invece è alla scoperta di un cult poco conosciuto dal pubblico mainstream questa è l’occasione giusta per recuperare uno degli ultimi grandi horror del nostro cinema.