Il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Odio L’Estate, è una sorpresa quasi inaspettata. Non perché non ci fosse una certa fiduciosa attesa dietro il ritorno dei tre alla collaborazione col loro regista e sceneggiatore storico Massimo Venier, dietro un’intera felice fase cinematografica del trio partita con Tre Uomini e Una Gamba e conclusasi con Tu la Conosci Claudia?, ma perché negli ultimi anni un certo logoramento artistico quasi fisiologico aveva preso il sopravvento, e un disastro come Fuga da Reuma Park sembrava mettere una pietra tombale su ogni futura aspirazione cinematografica dei tre.
ALDO GIOVANNI E GIACOMO, UN TRENTENNIO DI COMICITÀ
Eppure Baglio, Storti e Poretti, a ben vedere, sono forse il più straordinario trio comico del cinema e della televisione italiana. Non solo il loro passaggio dalla televisione al cinema è stato uno dei rari casi di grandissimo successo in tal senso, ma i personaggi cult di Mai Dire Gol! e le irresistibili gag teatrali di Tel Chi el Telùn (per citare giusto un paio di titoli) hanno condizionato un intero periodo della comicità italiana e stanno vivendo una seconda giovinezza da quando i tre attori hanno fatto del proprio canale YouTube uno sterminato archivio digitale con il meglio della loro carriera.
Odio l’Estate recupera le atmosfere dei migliori film del longevo trio e addirittura cede con discrezione a qualche citazione, eppure non ha il sapore di una minestra riscaldata: è un film con una sua identità forte e con qualcosa da dire. Probabilmente uno dei loro migliori.
ODIO L’ESTATE: UN FILM CORALE DIVERTENTE E MATURO
Il soggetto (non del tutto inedito) vede tre famiglie costrette da un malinteso a dividere una bella casa vacanze in Puglia. Una convivenza forzata tra nuclei familiari che inizialmente non potrebbero apparire più diversi: quello di un meridionale espansivo e svogliato, di un settentrionale precisino e sull’orlo del fallimento e di un facoltoso dentista di successo. Tre maschere comiche rodate sulle quali potrebbe reggersi da solo l’intero film, e che invece lasciano spazio a un intreccio più ampio che vi lasciamo il piacere di scoprire al cinema.
Aldo Baglio, Giovanni Stori e Giacomo Poretti sono ovviamente i mattatori della pellicola, ma il loro umorismo è volutamente molto meno carico del solito, e col progredire della storia è evidente la ragione di tale scelta. Al loro fianco, a differenza del passato, svolgono poi un ruolo fondamentale anche le mogli, interpretate dalle brave Maria di Biase, Carlotta Natoli e Lucia Mascino. Le tre affilatissime attrici hanno infatti un discreto screentime tutto per loro e non sono semplici spalle comiche, ma vere co-protagoniste. Pure ai figli (Sabrina Martina, Davide Calgaro ed Edoardo Vaino) viene riservato un discreto spazio, e se a ciò aggiungiamo che Michele Placido arricchisce il film con il personaggio esilarante di un carabiniere poco motivato, possiamo concludere che Odio l’Estate è un film marcatamente corale, molto più di quanto non sia mai successo con una pellicola del trio.
LA RICETTA DI UN FILM GENUINO CHE SA EMOZIONARE
Non mancano elementi ‘on the road’ nella collaudata formula di Venier, ma non sono predominanti, e sin dalle malinconiche musiche di Brunori Sas è evidente un piglio più maturo rispetto al passato. Nonostante i numerosi momenti esilaranti e spensierati, Odio l’Estate infatti si incasella più propriamente nel genere della dramedy che in quello della commedia pura, e proprio per questo rappresenta un ulteriore passo in avanti in un momento della carriera di Aldo, Giovanni e Giacomo nel quale nessuno si aspettava un’ulteriore crescita.
Nella loro trentennale carriera Aldo, Giovanni e Giacomo hanno esplorato ogni possibile sfumatura della comicità, con una poliedrica flessibilità che è la vera ragione del loro successo. Alternando tormentoni demenziali, straordinarie routine slapstick e una sterminata galleria di caricature grottesche, sono arrivati infine a incarnare tre grandi maschere popolari, a cimentarsi con la commedia sentimentale e poi ancora con quella agrodolce, il tutto senza rinunciare ad essere politicamente scorretti quando necessario.
In questo nuovo lavoro c’è qualche accenno di tutto ciò, ma a prevalere sono un’ironia naturale e un affiatamento che intridono la pellicola di quella che è sempre stata la caratteristica principale dei loro film con Venier: la genuinità. Odio l’Estate è un film vero, sentito, e ciò arriva in modo netto allo spettatore. Un film che somiglia alla vita, e quindi non è fatto solo di idiozie e risate, ma anzi si spinge a toccare le corde dell’emozione più di quanto non ci sia riuscito ogni loro lungometraggio precedente. L’affollata writing room che ha visto i comici affiancati non solo da Venier ma anche da Michele Pellegrini e Davide Lantieri ha fatto al meglio il proprio lavoro: Aldo, Giovanni e Giacomo sono tornati e, ridendo e scherzando, hanno qualcosa da dire a quest’epoca di egoismi e facili divisioni.